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“Intimità”: spettacolo e aperitivo, il mix vincente che fa registrare sold out al Verdi

Sono quasi settecento i giovani che nella serata di mercoledì 27 novembre hanno affollato il teatro per parlare, discutere e interrogarsi su amore, sesso e relazioni di coppia. Poi tutti nel foyer con musica lounge e spumante, non troppo pretenzioso, ma offerto

L’obiettivo del Verdi era chiaro: portare i giovani a teatro. I tre fattori usati nella formula martedì 27 novembre sono stati: un’ora di spettacolo di alto livello, dj set e biglietti scontati. Il risultato? Un mix vincente che ha fatto registrare il tutto esaurito. Da dire che Padova risponde sempre positivamente a queste iniziative: quest’estate la rassegna “Aperitivo a teatro” aveva fatto un record di presenze, con oltre 2mila spettatori.

In scena

Si parla, si discute e ci si interroga su amore, sesso e relazioni di coppia e non: «Perché le mie relazioni non riescono a durare? Perché in una coppia mi sembra di annullare me stesso? Perché sono sei mesi che non facciamo sesso, amore mio? Perché non riesco a rapportarmi con gli altri? Perché la mia vita fa schifo?». Lo show è un excursus su come tutti noi impariamo a rifare e a mettere in atto atteggiamenti, non sempre corretti o totalmente voluti, insistendo talvolta a sbagliare perpetuando qualcosa che non ci sta del tutto bene.

Prima o poi ci passerà

Lo spettacolo mette in luce un altro aspetto delle vite umane dove, capita spesso, ci si annulli credendo che sia doveroso far la cosa giusta senza ascoltare le sensazioni, convincendoci infine che «prima o poi ci passerà» come canta Motta in una delle canzoni che si sentono durante la rappresentazione. Ma poi non passa nulla e come in un circolo vizioso ci si ritrova, giorno dopo giorno, a fare e a scegliere le stesse cose, comportandosi sempre allo stesso modo. Un’opera che fa molto riflettere e porta a lambiccarsi il cervello.

Chapeau agli attori

Il pubblico in sala non fa sconti e in alcuni momenti quando le risate diventano sguaiate il coinvolgimento appare stonato. Un’opera che parla sì il linguaggio dei millennials, ma che risulta adatta ad un pubblico di qualsiasi età, perché le perplessità che affliggono a 30 anni, se non risolte, sono poi le stesse che ci affliggeranno a 80. Chapeau a Eleonora Panizzo, Andrea Bellacicco e Andrea Tonin, tre bravissimi attori che conquistano e che riescono a diventar davvero intimi con il pubblico.

Confusi e felici

Applausi a non finire, poi tutti nel foyer con musica lounge e spumante, non troppo pretenzioso, ma offerto quindi tutti con il bicchiere in mano. Si torna a casa confusi per via dell’analisi indotta dallo spettacolo, ma felici nell’aver visto la piazzetta Lucia Valentini Terrani colma di giovani, quasi un revival dei tempi d’oro dove il mercoledì universitario si consumava in quella delle erbe e della frutta.

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