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Martedì, 23 Aprile 2024
Cultura Cadoneghe

Un libro e uno spettacolo teatral-musicale in ricordo della Grande Guerra

Due serate culturali dal fortissimo impatto emotivo per ricordare, attraverso le pagine di un libro e di uno spettacolo tratto da un epistolario, alcuni momenti importantissimi

Due serate culturali dal fortissimo impatto emotivo per ricordare, attraverso le pagine di un libro e di uno spettacolo tratto da un epistolario, alcuni momenti importantissimi della Grande Guerra.

La serata del 25 ottobre

Giovedì 25 ottobre alle ore 21 in Sala Consiliare del Municipio di Cadoneghe si terrà la presentazione del libro “Gli Ultimi giorni” di Alberto Di Gilio, Gino Rossato Editore. Il volume narra dell’Armistizio di Villa Giusti, dimora nobiliare alle porte di Padova, la vittoria della guerra, la fine di un impero in una nuova lettura di quegli ultimi giorni. Tra le pagine del libro il lettore può ritrovare la narrazione delle trattative che portarono proprio all’Armistizio di Villa Giusti e degli avvenimenti che lo precedettero, per dimostrare che la vittoria delle armi italiane risultò invero determinante per le sorti di quel conflitto mondiale nel suo complesso, laddove esso avrebbe potuto trascinarsi ancora per parecchi mesi, fin’anche con inattesi sviluppi. E la dimostrazione – laddove ve ne fosse bisogno, una volta di più – che in quegli ultimi giorni di guerra rifulsero la solidità d’animo e lo spirito di sacrificio di Uomini, prima ancor che Soldati, che anche per parte avversaria e fin quasi verso la fine si comportarono con indomito valore ed alto senso del dovere, pur nei momenti finali di un’autentica e caotica tragedia. 

Venerdì 26 ottobre 

Venerdì 26 ottobre alle 20.45 in Auditorium Ramin l’associazione culturale "Coristi per caso presenta lo spettacolo “1915-1918 un uomo, una donna. Un epistolario di Guerra della Val Posina” con la direzione musicale del M° Gianluca Amore. Questo spettacolo nasce lontano nel tempo e nello spazio. Siamo negli anni della Grande Guerra: un fante in trincea sul fronte del Carso e la moglie profuga in un paese del vicentino si scrivono. Raccontano e si raccontano: le difficoltà quotidiane, gli avvenimenti che li coinvolgono, le speranze, l’angoscia, le attese. Le parole scritte sono l’unico modo possibile per non perdersi e per tener in vita il loro amore. L’epistolario è molto stesso - conta più di 500 lettere in un arco di tempo di quasi 4 anni - e, cosa rara, è giunto a noi quasi intatto. Ha dunque il sapore di un dono: queste lettere hanno visto le tragedie del Carso, sono state tra le mani tremanti di un soldato in trincea, amate e desiderate tra pidocchi ed il colera, spesso vicine alla morte. E sono state accolte da una giovane donna che ha vissuto la fatica e le privazioni della guerra dall’altra parte, quella dei civili - bambini, vecchi, donne - ed è stata costretta ad adattarsi a cambiamenti radicali e dolorosi. Sono lettere della scrittura incerta, profondamente intrisa di forme popolari e dialettali. Sono il tentativo - spesso faticoso - di esprimere in lingua italiana ciò che abitualmente veniva espresso in dialetto. Per questo, per capirle a fondo, ci è sembrato importante restituire loro l’oralità perduta attraverso una lettura ad alta voce. Ne verranno lette ed ascoltate solo una piccola parte.

Le lettere

La scelta non è stata facile: ogni eliminazione può modificare la trama complessa dei sentimenti che tutte racchiudono. Inevitabile e imbarazzante anche avvertire quasi senso di intimità violata. Abbiamo superato queste difficoltà solo perché profondamente convinti che offrirne la lettura può rappresentare un’occasione unica di conoscenza di uno spaccato di storia umana. Giorgio Havis Marchetto ha raccolto queste lettere e le ha pubblicate nel libro: “1915 - 1918 un uomo, una donna”, Edizioni Meridiano zero. L’entusiasmo e la collaborazione dell’associazione musicale “Coristi per caso” hanno reso possibile la presente rappresentazione.

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