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Machine Gun Kelly live a Padova: un mondo complesso, esuberante, che esplode al Geox

Una serata ricca di colpi di scena ed emozioni: tra il ricordo a Chester Bennigton, frontman dei Linkin Park morto suicida lo scorso luglio, l'omaggio all'Italia alzando la bandiera nazionale lanciatagli da un fan e infine l'“high five” ai presenti in prima fila

Machine Gun Kelly, pseudonimo di Richard Colson Baker, è tornato ad esibirsi in Italia a distanza di quasi cinque mesi dal live al Carroponte di Milano. Il concerto si è tenuto nella serata di mercoledì 11 ottobre al gran teatro Geox di Padova: unica location italiana, oltre a Spazio 900 di Roma, a ospitare il suo tour europeo “27”.

27.

II nome della tournée non è affatto casuale: rappresenta l’età esatta del rapper ed è il titolo di una canzone del suo ultimo album (Bloom) uscito lo scorso maggio, in cui viene raccontato indirettamente il rapporto del numero 27 con i grandi della musica morti a questa età. Tra questi Kurt Kobain, leggendaria Rockstar fonte di grande ispirazione per Colson, come da lui più volte dichiarato. Andando più a fondo, si capisce come pochissime cose siano banali in Machine Gun Kelly.

UN MONDO COMPLESSO.

A partire proprio dal nome d’arte, che gli fu dato dai fan per il suo flow talmente fluido da essere paragonato alla rapidità con cui una mitragliatrice (Machine Gun) spara i proiettili, passando per i suoi tatuaggi: “La tentazione di Sant’Antonio” di Salvador Dalì tatuata sulla schiena e un blocco di muro con al centro la “A” anarchica sull’addome, quella del rapper di Cleveland è una vita segnata dal rapporto tormentato con il padre e l’abuso di droghe. Il suo è un mondo chiaramente più complesso di quanto scritto nelle biografie. Una complessità che esplode a Padova al Geox e che regala agli spettatori uno spettacolo del tutto particolare.

IL CONCERTO.

Il live è durato circa un’ora e mezza, ma ci sono voluti pochissimi istanti per mandare in visibilio il pubblico. Il rapper, infatti, è entrato sulle note “The Gunner”, con una scenografia alquanto originale composta da un’enorme roccia finta posta al centro del palco. I numerosi presenti non hanno esitato un secondo a farsi coinvolgere, urlando all’unisono “MGK, MGK”.

OMAGGIO A CHESTER BENNIGTON.

Il momento più emozionante della serata è stato senza dubbio l’omaggio a Chester Bennigton, frontman dei Linkin Park morto suicida lo scorso luglio. Machine Gun Kelly ha cantato la propria versione acustica del famosissimo singolo “Numb”, mentre il teatro Geox a luci spente veniva illuminato dagli accendini del pubblico. Una volta onorata la memoria dell’amico scomparso, il rapper è passato all’artiglieria pesante, alternando pezzi dell’ultimo album a canzoni di General Admissions (Alpha Omega, Bad Mother F*cker).

LA CONCLUSIONE.

Lo show prosegue magnificamente grazie, soprattutto, all’innata capacità dell’artista nel saper interagire con il pubblico: prima sventolando la bandiera italiana che un fan gli aveva lanciato, poi, in un attimo, correndo a battere il cosiddetto “high five” ai presenti in prima fila. In chiusura, immancabili le performance di “Till I die”, canzone che parla del legame del rapper con la città di Cleveland, e 27. Al momento dei saluti, Machine Gun Kelly si è lasciato emozionare dal calore dei suoi fan, definendo la serata uno dei momenti più belli del suo tour.

I COMMENTI DEL PUBBLICO.

Non sono mancati gli apprezzamenti dai presenti come ci confida Francesco: “Grandissima serata. Machine Gun Kelly sa tenere il palco come pochi altri, alternando momenti di puro rap ad altri in cui prende la chitarra dando uno stile musicale diverso allo show” e ancora Martina: “Ha una presenza scenica clamorosa. La cosa più bella è vedere lui che si diverte quasi come fosse fan di sé stesso. Sembra una cosa scontata ma tanti altri artisti questo dono non ce l’hanno, si limitano al compitino e basta”.

SCALETTA DEL CONCERTO.

The Gunner
Golden God
Wild Boy
At My Best
Numb (Tribute)
Kiss the Sky
Go For Broke
Alpha Omega
Sail
Trap Paris
Young Man
Bad Mother F*cker
Let you go
Bad Things
Rehab
Till I Die
27

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