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A dir poco magici: presepi in mostra nelle Scuderie di Palazzo Moroni

L’esposizione "Il Presepe dall’origine ai nostri giorni" rimarrà aperta al pubblico ad ingresso libero fino all’11 gennaio 2020: tra i diorami esposti si possono riconoscere uno scorcio di Arquà Petrarca, le vedute medievali della cittadina di Monselice o gli interni delle stalle contadine dei Colli Euganei

Assolutamente da non perdere: la magia dei presepi rivive nella mostra di diorami organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova alle Scuderie di Palazzo Moroni in occasione delle festività natalizie.

La mostra

L’esposizione "lI Presepe dall’origine ai nostri giorni", inaugurata lunedì 2 dicembre, rimarrà aperta al pubblico ad ingresso libero fino all’11 gennaio 2020 (aperta da lunedì a domenica orario 9.30-12.30 e 14-19, il 26 dicembre e 1 gennaio con orario 14-19; chiusa il 25 dicembre). L’esposizione dedicata ai presepi, giunta alla terza edizione, ripercorre la storia di questa importante tradizione italiana partendo dall’episodio di Greccio (Rieti), dove San Francesco nella notte di Natale del 1223 rievocò la nascita di Gesù, organizzando la prima rappresentazione vivente dell’evento.

Il presepe dall'origine ai giorni nostri - Palazzo Moroni

Diorami "nostrani"

Il tema della Natività è inoltre ambientato fino ai giorni nostri con la riproduzione di luoghi e di ambienti del territorio padovano; tra i diorami esposti si possono riconoscere uno scorcio di Arquà Petrarca, le vedute medievali della cittadina di Monselice o gli interni delle stalle contadine dei Colli Euganei. Il diorama è una rappresentazione tridimensionale e in scala ridotta della realtà o di un evento particolare racchiuso all'interno di una scatola e visibile da una finestra detta boccascena. Quelli esposti alle Scuderie sono realizzati interamente a mano dai soci dell'Associazione Cammino ad Oriente, che raggruppa al suo interno presepisti del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Il visitatore può ammirare questi “quadri tridimensionali”, in cui ogni artista ha riprodotto i temi legati alla natività secondo la propria sensibilità e il proprio stile, con un’ambientazione popolare che richiama il mondo della civiltà contadina. Utilizzando polistirolo e polistirene, gli artisti riescono a ricostruire suggestive scenografie, in cui gli edifici, come case e stalle, minuziosamente descritti, si stagliano su paesaggi con le montagne sullo sfondo; ad accrescere la magia delle scene è un attento uso dell’illuminazione. Ogni “quadro” è arricchito da figure in terracotta, in legno e resina, realizzate da scultori del settore.

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