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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura San Lazzaro / Via San Marco, 53

I Negramaro live alla Kioene: «Grazie Padova per aver portato il mare qui stanotte»

Un concerto dove il vero fil rouge è la vita che per la band salentina significa, appunto, il mare. Oltre alla voce e all’energia di Sangiorgi, il protagonista è Lele che sebbene non sia fisicamente presente sul palco padovano viene ben ricordato in quasi tutte le canzoni

Il grado di intimità di una band non si potrà mai capire fino in fondo, un po’ come in un rapporto di coppia, solo i due interessati sanno e conoscono quali sono gli equilibri profondi, le sfumature e le sensazioni che condividono. Ciò che però è chiaro in questo concerto dei Negramaro è che la vicenda di Lele, chitarrista della band, ha lasciato una cicatrice ancora rossa. Spedicato, colpito il 17 settembre scorso da un ictus, ora sta meglio. 

Un rosso dalle sfumature profonde

Ed è proprio il rosso il colore che apre il live alle 21.10 circa. Una tinta che esprime passione e che invade tutta la Kioene arena. Si capirà solo dopo che quel rosso ha delle sfumature ben più profonde…

Spazio alla band

L’anima dell’“Amore che torni tour 2019” è sicuramente Giuliano Sangiorgi, sebbene, da sottolineare, non manchino ampi spazi a tutti i componenti del gruppo salentino, non da ultimo a Giacomo Spedicato che sostituisce il fratello Lele.

Partono fulmini

Il frontman è energia indomabile e ribelle. È un mare in tempesta, imprevedibile, che non manca, quando alza le mani al cielo, di far partire fulmini che spesso colpiscono qualcuno nella folla, facendo urlare frasi del tipo: «Sei figo!» oppure «Sei unico».

La vita

Ma ecco che qualcosa che solo si presagiva, diventa ora chiaro. Sangiorgi si inginocchia e recita cantando le sue preghiere: «Siamo sostanza che non può sparire» e ancora «Io vorrei magari che questa vita potesse davvero non finire mai». Eccola! L’intimità del momento al pianoforte non lascia scampo, ma anzi invita a confidarsi. È la vita il vero fil rouge del concerto. Una vita piena di amore e di speranza.

Il mare

La vita che riporta ancora una volta a Lele, che non c’è fisicamente sopra il palco padovano mercoledì 20 febbraio, ma che viene nominato e osannato in quasi tutte le canzoni. La vita, che per molti, spesso, indica il ritorno alle origini e l’attaccamento alla propria terra, per una band salentina significa mare. Un mare che viene mostrato più di un’occasione nei videowall e che regala momenti onirici ai tanti fan presenti. Talmente è importante questo concetto che, ad un certo punto, Sangiorgi ringrazia: «Grazie Padova per aver portato il mare qui stanotte».

Un momento intimo resta intimo

Un concerto al presente dove tutto quello che è importante è qui adesso, quasi si volesse fare un reset, far staccare tutti dalla quotidianità, dai pensieri. Non per questo però sono mancate le parti riflessive, anzi a tratti addirittura troppo prolungate, dove il palazzetto si spegne. Sebbene Sangiorgi voglia risvegliare con battiti di mani coinvolgendo tutti, un momento intimo resta intimo. Il risultato è una serata piacevole dove la voce, tanto particolare del frontman, e la forza della vita lasciano spazio alla commozione per Lele.

Foto: Natascia Torres Photography dalla pagina facebook ufficile di ZedLive

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