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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ordine e disordine: Andrea Pennacchi "riapre" l'Odeo Cornaro

L'edizione 2022 vuole riflettere su una contrapposizione attuale, che non è nuova nella storia dell’uomo. Ne abbiamo parlato con il direttore artistico, Andrea Pennacchi. Inutile dire che è stato un incontro molto divertente e a tratti surreale


«Andiamo ad accendere un cero al Santo? Con le elezioni alle porte forse è meglio rivolgersi all'Altissmo. Speriamo che ci ascolti», ci dice declinandolo naturalmente in dialetto, Andrea Pennacchi. Dopotutto l'appuntamento lo abbiamo di fronte alla Basilica e siamo pure un pochino in ritardo. «O se bevemo uno spritz?», domanda serissimo. «Ma non dovevamo parlare di teatro?», replichiamo. «Tutto xe teatro, ormai lo dovresti sapere», e scoppia in una risata. 

L'attore è il direttore artistico, ancora una volta, di Odeo Days. Un cartellone non certo banale quello che viene proposto, per di più in un luogo molto caro all'attore. «Guarda che posto, questo lo aveva fatto Cornaro per Ruzzante. A metà '500, Cornaro, latifondista molto ricco anche perché "ciucciava i schei ai poaretti" ha pensato di fare questa cosa qui», ci dice conducendoci all'interno di questo meraviglioso spazio. Al tempo si usava che i ricchi facessero poi fare qualcosa di bello con tutti quei "schei", così ha fatto costruire l'Odeo che è il primo teatro in muratura del Rinascimento. Al termine delle grandi battute di caccia c'erano gli spettacoli scritti da Ruzzante. Pensa che bello. Entriamo?». Pennacchi scherza sempre, ma lo fa molto seriamente. Una battuta non la nega a nessuno, perfino a sé stesso verrebbe da dire, ma poi ascoltando la proposta di questo particolare e speciale Festival, si comprende quanto ci tenga a questo appuntamento che si ripete da diversi anni. «Guarda, qui c'è il programma. E' bellissimo, c'è un sacco di gente interessante. Guarda che cast!», dice agitando l'opuscolo della manifestazione. «Il nucleo narrativo rimarrà sempre quello suggerito dall'Odeo: il rinascimento in ogni sua forma e vocazione. Ma lo facciamo a modo nostro, naturalmente», sottolinea sempre scherzando ma se si guarda il cartellone si intuisce che la proposta è alquanto originale oltre che di gran qualità. «Vi portiamo il teatro sotto casa, in un posto che tanti neppure conoscono. Vi aspettiamo tutti, tranquilli che le sedie le mettiamo noi, voi dovete solo venire qui. Al resto ci pensiamo noi», indicando lo staff di Odeo Days. «Fino a domenica noi siamo qui, "ve spetemo"». 

8 settembre, ore 21.15
DELITTI E CASTIGHI / PAOLO NORI IN DIALOGO CON LIA CELI E ANDREA SANTANGELO
In una serata tutta dedicata alla letteratura, sul palco di Odeo days saranno invitati Lia Celi e Paolo Nori in un dialogo alla scoperta dei delitti, delle colpe e dei castighi - di fantasia o meno - che partono dal Rinascimento fino ad arrivare ai personaggi della letteratura russa. Con la guida libera e curiosa di Andrea Pennacchi, i tre autori, in un confronto stimolante e ricco di spunti, che andranno a toccare anche i modi in cui lo scrittore stesso racconta, converseranno su alcune delle loro produzioni letterarie come ''Sanguina ancora. L'incredibile vita di Fëdor M. Dostojevskij'' (Nori, 2021) o '' L'eredità dei Borgia. Una nuova indagine di Marco Pellegrini'' (Celi - Santangelo, 2021) mettendo al centro l'essere umano di ieri e quello di oggi.
Info - Ingresso libero

9 settembre, ore 21.15
UN ALTRO LEAR - primo studio
Radicare Shakespeare in Veneto
Adattamento e regia di Andrea Pennacchi
Con: Evarossella Biolo, Marco Artusi, Beatrice Niero e Claudia Bellemo
Aiuto regia: Marco Artusi
Assistente alla regia: Nicola Perin
Produzione: Matàz Teatro, Febo Teatro, Dedalofurioso
Shakespeare era un maestro nel trovare testi archetipici e plasmarli per parlare meglio al suo pubblico; il Lear è, da questo punto di vista, paradigmatico: nelle mani del Bardo diviene un testo che rispecchia le tensioni e le paure dell’Inghilterra post-elisabettiana, assediata da guerra ed epidemia. La successione al potere aveva sempre scatenato guerre intestine e calamità nel passato, il periodo di relativa pace e sicurezza sembrava volgere al termine, e il pubblico inglese guardava ai mutamenti con grande apprensione.
Con la stessa apprensione guardano gli italiani, i veneti in particolare, ai mutamenti in atto: con la crisi deraglia il mito della locomotiva d’Italia, la piccola impresa si scopre microscopica nel contesto dell’economia globale, e le grandi fortune di alcuni gruppi sono messe in discussione dalle sfide mondiali e della successione al comando: le vecchie strutture familiari, il clan, non sembrano essere in grado di affrontare tutto questo.
È in questo senso che diviene interessante l’elaborazione di un testo che, a partire dalla solida struttura offerta dal Lear shakesperiano, indaghi i mutamenti in corso nella nostra regione (per meglio sfruttare la conoscenza del genius loci), che sono, di fatto, universali.
L’eredità dei “veci”, il passaggio di consegne alle forze nuove, il patriarcato e le ambizioni delle donne, lo scontro di mentalità: l’etica del lavoro a oltranza e del sacrificio nell’era della suscettibilità; c’era già tutto, in Shakespeare, a noi ripulirlo della polvere del tempo e mostrarne il nucleo radiante.
Info - Biglietto 5 €

10 settembre, ore 21.15
MISTERO BUFFO
di Dario Fo e Franca Rame
con Matthias Martelli
regia Eugenio Allegri
Prodotto da Teatro Stabile di Torino e Art Quarium
Produzione esecutiva 2021-2022 ENFI TEATRO
Mistero Buffo è considerato il capolavoro di Dario Fo. Eugenio Allegri dirige Matthias Martelli nella riproposizione di quest'opera straordinaria: l'attore è solo in scena, senza trucchi, con l'intento di coinvolgere il pubblico nell'azione drammatica, passando in un lampo dal lazzo comico alla poesia, fino alla tragedia umana e sociale. Un linguaggio e un'interpretazione nuova e originale, nel segno della tradizione di un genere usato dai giullari medievali per capovolgere l'ideologia trionfante del tempo dimostrandone l'infondatezza.
Info - Biglietto 15 €

11 settembre, ore 21.15
A PADOVA SONO VENUTO, COME CHI LASCIA UNO STAGNO PER TUFFARSI NEL MARE
Storie di studenti e studentesse nei secoli
A cura di Andrea Pennacchi, Cristina La Rocca, Giulia Zornetta
in collaborazione con Lorenzo Maragoni
Reading con Andrea Pennacchi, Giulia Briata e Lorenzo Maragoni, musiche dal vivo di Giorgio Gobbo Nato per la presentazione del Database Bo2022 in cui sono raccolti più di 50.000 nominativi di laureati a Padova dal 1222 al 1989, con i loro luoghi di provenienza in Italia, in Europa e nel mondo, il reading scritto a quattro mani da Andrea Pennacchi e Lorenzo Maragoni, racconta la variegata comunità degli uomini e delle donne che hanno studiato a Padova e il loro incontro come una fase determinante del loro futuro intellettuale e professionale.
Una riflessione, a tratti autobiografica, del mondo dello studente di ieri e di oggi, sulla vita dei giovani di Padova e di come lo studio universitario ha cambiato e può cambiare le loro vite.
Info - Biglietto 10 €

Informazioni

Tel. 346 2279789, 339 7309922
odeodays@gmail.com

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