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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

La docente Unipd Valentine Lomellini vince il prestigioso “Premio letterario Pozzale Luigi Russo”

Valentine Lomellini, professoressa di Storia delle relazioni internazionali al Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali dell'Università di Padova, con il libro “Il «lodo Moro». Terrorismo e ragion di Stato 1969-1986” (Editori Laterza, 2022) è la vincitrice della 69 ͣ edizione del “Premio letterario Pozzale Luigi Russo”

Valentine Lomellini, professoressa di Storia delle relazioni internazionali al Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali dell'Università di Padova, con il libro “Il «lodo Moro». Terrorismo e ragion di Stato 1969-1986” (Editori Laterza, 2022) è la vincitrice della 69 ͣ edizione del “Premio letterario Pozzale Luigi Russo”.

Valentine Lomellini

«È stata una vera sorpresa scoprire di essere risultata vincitrice del Premio letterario nazionale Pozzale-Luigi Russo. Il Premio, che è giunto alla sua 59esima edizione, è stato vinto in passato da studiosi come Sabino Cassese, Stefano Rodotà ed Emilio Gentile – dice Valentine Lomellini –. È quindi con grande orgoglio che ho accettato questa onorificenza, frutto di una selezione di opere che hanno affrontato temi storici e sociali complessi e che hanno incontrato un ampio consenso di pubblico. Ancora più sorprendente è la scelta di includere un libro che tratta di argomenti distanti nel tempo: l'attenzione che si è creata intorno ad un volume scientifico ("Il Lodo Moro" è stato ristampato quattro volte in meno di sei mesi, ndr) dimostra che la Storia ha ancora qualcosa da dire, e che il nostro Paese ha un alto senso civico e un'inesauribile sete di verità storica».

Il libro

Dalla “prigione del popolo” dove era stato rinchiuso dalle Brigate rosse nel 1978, Aldo Moro chiedeva di trattare per la sua liberazione, svelando che questa era una prassi abituale per i terroristi palestinesi arrestati in Italia. Da allora, per «lodo Moro» si intende l’accordo che consentiva ai palestinesi di utilizzare il territorio italiano come base per armi e guerriglieri in cambio della garanzia di preservare la penisola dagli attentati. Il «lodo» non fu certo solo riferibile alla figura di Moro: esso coinvolse i principali esponenti della DC e del PSI (da Rumor a Taviani, da Andreotti a Craxi), alcuni magistrati e persino la Presidenza della Repubblica. Ma il «lodo» quale sicurezza garantiva? Quella legata all’incolumità dei cittadini dagli attentati o quella dello Stato, assicurando approvvigionamenti energetici in tempo di shock petrolifero e stabilità sul fronte sud del Mediterraneo? La classe dirigente italiana si trovò a fare i conti con questo dilemma in una delle fasi più difficili della storia repubblicana. Lungi dall’essere una vicenda riservata ai servizi segreti, il «lodo» fu una politica dello Stato italiano. Ed è con questo fatto storico che il nostro Paese deve fare i conti (*).

Il premio

Nasce nel 1948 per volontà della sezione del Partito Comunista della frazione di Pozzale, nell'ambito della festa della stampa comunista. Trova le radici nei valori della Resistenza auspicando l'incontro tra intellettuali e lavoratori, un simbolo della volontà di ripartire socialmente e culturalmente dopo i dolori e la distruzione della Seconda Guerra Mondiale. Il premio ha un suo comitato organizzatore e una giuria che fin dagli inizi ha visto come componenti intellettuali di grande livello, da Romano Bilenchi e Sibilla Aleramo a Cesare Luporini, da Silvio Guarnieri a Cesare Garboli. Luigi Russo ne ha fatto parte dal 1952. Dopo la sua morte, avvenuta nel ’61, per l'affetto e la partecipazione che il critico aveva dimostrato verso questa istituzione e la sua gente, il Premio viene a lui intitolato: Pozzale-Luigi Russo. La giuria del premio, il più importante riconoscimento culturale del Comune di Empoli, composta da Roberto Barzanti, Matteo Bensi, Giuliano Campioni, Laura Desideri, Giuseppe Faso, Alfonso Maurizio Iacono, Giacomo Magrini, Cristina Nesi, Evelina Santangelo, Alessandra Sarchi e Virginia Tonfoni, ha premiato anche Caterina Bonvicini e Chandra Candiani tra i venti autori in concorso.

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