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Cultura Pozzonovo

Progetto "Mi sta a cuore", completato il restauro della Madonna in trono con Gesù Bambino

L'opera in terracotta policroma, conservata nella chiesa di Pozzonovo, è stata attribuita dopo il restauro a Giovanni de Fondulis

Si è concluso, dopo circa un anno, il restauro della statua della Madonna in trono con Gesù Bambino, conservata nella chiesa di Pozzonovo, opera recuperata grazie al progetto "Mi sta a cuore", che vede il Museo diocesano e l’Ufficio Beni culturali della Diocesi di Padova impegnati nella sensibilizzazione al recupero e alla valorizzazione di beni artisti del territorio, con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova, Treviso e del Centro Interdipartimentale di Ricerca, Studio e Conservazione dei Beni Archeologici, Architettonici e Storico-Artistici - Ciba dell’Università degli Studi di Padova.

"Mi sta a cuore"

Alla sua terza edizione il progetto "Mi sta a cuore" si è, infatti, dedicato al restauro di tre opere in terracotta del XV secolo: la Madonna in trono con Bambino della chiesa di San Nicolò in Padova (restauro concluso in primavera); il Compianto sul Cristo morto della chiesa di San Pietro in Padova (che sarà presentato a fine mese) e, appunto la Madonna con Bambino della chiesa di Pozzonovo (Padova). Sono tre opere d’arte di terracotta di particolare pregio per fattura, bellezza e valore storico-artistico che, al termine del restauro, saranno protagoniste di una mostra dedicata alla scultura in terracotta dal titolo "A nostra immagine. Scultura in terracotta a Padova nel Rinascimento - Da Donatello a Riccio", in cantiere per il 2020 al Museo diocesano.

Il restauro

L’intervento di restauro sulla Madonna in trono con Gesù Bambino della chiesa parrocchiale di Pozzonovo, opera in terracotta policroma, era stato inaugurato lo scorso 28 settembre 2018, con una presentazione storico-artistica e un momento musicale offerto dalle musiciste Chiara De Zuani, Carolina Putica e Martina Baratella ed è stato possibile grazie al sostegno di molti benefattori: contributi sono arrivati dalla comunità parrocchiale di Pozzonovo, da privati cittadini, aziende, Pro loco di Pozzonovo, Banca Intesa SanPaolo. Il restauro ha portato alla rimozione degli strati di colore che sovrapposti nel corso dei secoli e che alteravano non poco la percezione del modellato della scultura, consentendo il recupero di preziosi dettagli come i decori dorati sulla veste rossa, la doratura sui capelli della Vergine e del Bambino (purtroppo ne restano solo tracce), la collana e il bracciale dipinti a finto corallo del Bambino, che secondo un’antica simbologia alludono alla sua futura Passione. Inoltre il restauro ha confermato oltre ogni ragionevole dubbio i risultati della ricerca storico artistica che negli stessi mesi ha portato uno studioso dell’Università di Trento, Davide Civettini, ad attribuire in modo convincente la scultura a Giovanni de Fondulis, sulle pagine della rivista scientifica “Arte Veneta”. Non dunque il fiorentino Nanni di Bartolo, come proposto oltre vent’anni fa, ma un artista di origini cremasche che nella seconda metà del Quattrocento a Padova raccoglie l’eredità di Donatello diventando uno dei protagonisti della scultura del tempo nella terraferma veneta. Alla comunità di Pozzonovo viene così restituito un capolavoro della scultura rinascimentale, non un’opera isolata ma una delle tante immagini religiose in terracotta che durante il Rinascimento erano presenti nelle chiese della città e della campagna padovana. La scultura sarà brevemente presentata alla comunità parrocchiale di Pozzonovo venerdì 6 settembre 2019, dopo la celebrazione eucaristica delle 20.00.

Madonna Pozzonovo 2-2

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