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Rockquiem - Mozart in chiave rock, concerto benefico da tutto esaurito al Teatro Verdi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Arriva per la prima volta a Padova il “Rockquiem” e i biglietti, da subito, sono andati a ruba. L’attesa è davvero tanta per il Mozart in chiave rock che l’orchestra, coro e band La Réjouissance, diretti dal M° Elisabetta Maschio, proporranno al Teatro Verdi domenica 15 aprile alle ore 20.45. La serata, organizzata da Fondazione Città della Speranza Onlus a sostegno della ricerca scientifica sulle malattie pediatriche, vedrà anche la partecipazione dei cori Note Innate di Padova, Grovin’up singer, Amazing Gospel Choir di Este e Jupiter Voices. In tutto, saliranno sul palcoscenico 200 ragazzi tra i 16 e i 28 anni, di cui 50 elementi d’orchestra, 4 solisti (Francesca Pietrobon, Anna Farronato, Ivano Donazzan e Daniele Varotto) e una band.

Non solo un concerto

“’Rockquiem’ non è un concerto, ma un’esperienza emozionale, tant’è vero che vi sono persone che tornano a rivederlo. La sua potenza sta negli ingredienti così diversi che lo compongono e che assieme si amalgamano bene: il divino Mozart, il metal, i giovani e la charity”, spiega il M° Elisabetta Maschio, prima donna direttore d’orchestra in Italia.

Valorizzare il lavoro dei ricercatori

Lo spettacolo, originale e coinvolgente, coincide con la prima “Giornata della ricerca italiana nel mondo” voluta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per “valorizzare il lavoro dei nostri ricercatori e divulgarne i risultati”. Dell’importanza della ricerca si parlerà in apertura del concerto grazie alle testimonianze di Franco Masello, presidente della Fondazione Città della Speranza, e della prof.ssa Antonella Viola, direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca Pediatrica.

Dettagli

Una produzione dell’orchestra e coro La Réjouissance in collaborazione con il coro Note Innate (Padova).

Direttore: Elisabetta Maschio

Il “Rockquiem” è stato composto su commissione nel 2002 da Stefan Wurz, compositore tedesco quarantenne vivente ed è basato

interamente sul Requiem di Mozart. Il Requiem di Mozart è stato scritto sul testo della messa per i defunti in latino. Nel Rockquiem il testo latino è stato interamente rispettato. Lo stile metal solitamente espressione di concetti intra-mondani opposti alla visione della trascendenza evocata dal testo latino, qui si sovrappone alla scrittura mozartiana e sorprendentemente accende i toni della parola profetica, drammatizza il senso della morte dell’aldilà, della dannazione eterna.

Una sfida estetica che sembra lo specchio delle contraddizioni del mondo giovanile, dove convivono spinte vitalistiche e apparenti familiarizzazioni con le immagini della morte, dimostrazioni del fallimento del “progresso” nella lotta contro il “male di vivere” e della ricerca del supremo bisogno di senso dell’esistenza.

La durata della rappresentazione è di circa 55 minuti.

Il Rockquiem comprende circa 150 elementi tra coro soli e orchestra.

Gli esecutori sono tutti giovani tra i 16 e i 28 anni.

L'organico del Rockquiem è il seguente:

  • 4 trombe e 3 tromboni
  • Timpani e percussioni (congas, bongos, basco, triangolo, shaker, chimes)
  • 2 tastiere (organo e tastiera)
  • Fisarmonica
  • Chitarra 1, chitarra 2, basso elettrico e batteria elettronica
  • Archi:10 vl primi-8vl secondi-8 vl terzi e 2 viole-6 celli-1 contrabbasso
  • Soli: soprano (impostazione lirica) mezzosoprano, tenore e basso (pop)
  • ORCHESTRA DI TREVISO E DEL VENETO

L’orchestra giovanile “La Réjouissance” nasce nel 1997 su iniziativa di alcuni

genitori e progressivamente si arricchisce di nuove presenze fino alla configurazione attuale di orchestra sinfonica, comprendente tutti gli strumenti.

È composta da circa 100 giovani tra 10 e 20 anni, provenienti da molteplici

esperienze musicali: Conservatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, scuole musicali ed insegnamento privato. L’orchestra così strutturata è un grande contenitore di simboli: è un simbolo di democrazia, poiché i grandi aiutano i piccoli e ognuno, facendo bene ciò che può fare, collabora alla realizzazione di uno straordinario risultato finale; di disciplina, poiché chi suona uno strumento conosce il valore dei piccoli sacrifici e vede presto concretizzati i frutti del proprio impegno; di tolleranza, poiché nessuno è un bambino o ragazzo prodigio ma la normalità produce prodigi nella composizione dei vari gradi di talento e nel rispetto dell’altro; di amicizia, poiché i momenti di studio, alternati a quelli di incontro sono terreno di confronto e di dialogo; di speranza perché le giovani generazioni abbracciando l’arte come coscienza della vita, fioriscono in serena fortezza.

Dal 2002 ha tenuto concerti in tutta Italia: Puglia, Campania, Lazio, Umbria,

Toscana, Lombardia , Emilia e Alto Adige, e in tutto il Veneto, invitata in prestigiosi teatri come il Comunale di Treviso, il Sociale di Rovigo e il Goldoni di Venezia, il Teatro Verdi e il Teatro della Pergola di Firenze. Tiene mediamente 20 concerti l’ anno ed è stata diretta da noti arrangiatori come

Pinuccio Pirazzoli e Mike Applebaum che hanno scritto appositamente brani originali e arrangiamenti.

È coordinata e diretta dal M° Elisabetta Maschio, recentemente insignita del “leone d’oro” regionale per la divulgazione culturale e due medaglie d’argento del Presidente della Repubblica per l’organizzazione del festival internazionale “Gioie Musicali” che si tiene ogni anno dal 2005 ad Asolo e che consente ai giovani musicisti di frequentare corsi tenuti da didatti di fama nazionale e internazionale confrontandosi ed esibendosi con giovani di altre nazionalità, arricchendo così il proprio bagaglio di esperienze culturali e relazionali.

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