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Al San Gaetano l'arte ucraina e i diritti umani barrati

Una mostra che ha un nome che non lascia dubbi sul messaggio che vuole lasciare a chi la visiterà. Un percorso di 127 opere di 47 artisti ucraini. Aperta fino al 23 marzo

«Accogliendo UKRANIAN ART IN ITALY – Human Rights | Padova - Kherson, ribadiamo la nostra vicinanza alla comunità ucraina residente sul territorio. La mostra vuole supportare in maniera fattiva la comunità artistica del Paese - commenta Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova -  dando spazio e voce alle difficoltà di espressione e comunicazione in questi tempi di guerra.»  A far da guida all'anteprima dedicata alla stampa è la curatrice Liudmila Vladova Olenovych, che ha spiegato il percorso fra 127 opere di 47 artisti ucraini. «E' un modo per sostenere la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea dell’Ucraina in questi tragici tempi di guerra nel Paese e sostenere gli artisti e i progetti umanitari lanciati dalle organizzazioni promotrici attraverso la vendita delle opere esposte», spiega. Con lei anche l'assessore Andrea Colasio: «Una profonda metamorfosi ha subito la società ucraina, dove la guerra è diventata quotidianità. Vanno ringraziati tutti coloro che hanno fatto sì che questa mostra sia a disposizione di tutti. I dipinti, i quadri esposti, ci mostrano in modo plastico cosa voglia dire vivere sotto assedio o sotto le bombe. Tra gli artisti ospitati nell'esposizione uno di questi, giovanissimo, è morto qualche mese fa proprio a causa della guerra». Il titolo della mostra è tutto un programma, con i diritti umani barrati. Il titolo infatti è  UKRANIAN ART IN ITALY – Human Rights  .

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