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Cultura Stanga

Padova ricorda Alessandro Leogrande: serata con lo storico Gabriele Proglio e i ragazzi del Curiel

Il giornalista e scrittore, scomparso a 40 anni il 26 novembre, aveva partecipato da docente ai laboratori dell’associazione Lies. L’incontro il 28 marzo, in sala La Pira, zona Stanga

Alessandro Leogrande è prematuramente scomparso lo scorso 26 novembre, aveva solo quarant'anni. Intellettuale, giornalista, vice direttore della rivista Lo Straniero, è autore di inchieste narrative sui temi chiave del nostro tempo che continueremo a leggere nei prossimi anni. Nei suoi lavori – oltre ai libri, molti articoli e trasmissioni radiofoniche – l’accuratezza e l’approfondimento non scadono mai nella semplificazione o nella posa della denuncia fine a se stessa. Al centro della sua scrittura ci sono le storie delle persone più umili, raccontate con dignità e rispetto, contestualizzate in contesti storici di ampio respiro.

Leogrande e Padova

Leogrande è venuto più volte a Padova per presentare i suoi lavori e per collaborare a seminari ed incontri dove ci ha raccontato i retroscena del suo lavoro, i suoi strumenti del mestiere e il suo approccio etico sul lavoro di inchiesta. Il 28 marzo alle 20.30, Gabriele Proglio, un intellettuale che l'ha conosciuto e ha incrociato le sue ricerche, ricorderà la sua figura e le sue opere richiamando i temi più generativi del suo lavoro con un'orazione civile. Interverranno alcuni ragazzi del Liceo Curiel che hanno conosciuto Leogrande e letto il suo ultimo libro, La Frontiera, guidati dall'insegnante Giovanni Petrina. Nel corso dell'incontro verrà presentato il progetto "Premio Leogrande - La Frontiera". Interverrà Francesca Benciolini, assessore al decentramento del comune di Padova.
Promuove la serata l’associazione Laboratorio per l'inchiesta economica e sociale – Lies in collaborazione e con il sostegno dell'Assessorato al decentramento e alla cooperazione internazionale e pace - Comune di Padova.
«Ho avuto l’occasione di conoscere personalmente Alessandro Leogrande – ricorda l’assessora Benciolini – Il suo modo di raccogliere informazioni e farne sintesi, di fare giornalismo d’inchiesta, è un’eredità preziosa. Una ricchezza importante anche per la nostra città in cui Leogrande ha avuto modo di lavorare». 

 

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