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Sherwood Festival apre la stagione in grande stile con l'energia di The Zen Circus e FASK

La rassegna di concerti ed eventi culturali al park Nord dell'Euganeo non tradisce le aspettative e nella terza serata offre uno spettacolo adrenalinico a base di puro rock

Sherwood Festival, la storica kermesse che da più di trent’anni porta a Padova i grandi nomi della musica indipendente, con la prima settimana di apertura ha già messo in chiaro che l’edizione 2017 ha tutte le carte in regola per diventare un successo.

L'ESORDIO. Dopo le prime due serate, che hanno visto sul palco Gazzelle e Giorgio Poi mercoledì per l’apertura e i padovanissimi Moplen giovedì sul second stage, ecco una serata ad alta carica adrenalinica. E non poteva essere diversamente, visti i protagonisti: Fast Animals and Slow Kids e a seguire The Zen Circus, che fino a mezzanotte hanno regalato al pubblico due performance travolgenti dal primo all’ultimo minuto.

L'ENERGIA DEI FASK. Alle 21 il parterre del main stage è già gremito e i pochi minuti di ritardo portano un pubblico ancora più numeroso sotto al palco. Alle 21.20 si spengono le luci ed entrano in scena i Fast Animals and Slow Kids. Niente preamboli nè giri di parole, è subito show: le prime quattro tracce scorrono filate, lasciando spazio al nuovo album Forse non è la felicità (2017) dopo il singolo di apertura “Coperta”, tratto da Alaska (2014).

LA GRANDE PARTECIPAZIONE DEL PUBBLICO. Il seguito del concerto è la riproposizione dei migliori pezzi del gruppo di Perugia, che pescando da Hybris (2013) e da Alaska trascina gli spettatori in un vortice di musica ed energia. Una presenza scenica fortissima, il frontman Aimone Romizzi che chiama il pubblico, si fa trasportare a braccia dalla folla sul frontepalco e mantiene la performance a un ritmo elevatissimo.

IL PLAUSO AL FESTIVAL. Si torna all’ultimo album, da cui prende il nome il tour in corso, con il primo estratto, “Annabelle”, e il finale è decisamente in crescendo: “A cosa ci serve”, una delle tracce più amate, e “Forse non è la felicità”, a concludere un concerto apprezzatissimo anche dalla stessa band, che promette di tornare presto sul palco di Sherwood.

THE ZEN CIRCUS. Sono le 22.55 quando la scena passa ai grandi protagonisti dell’evento. Introdotti dai FASK, ecco The Zen Circus, gruppo pisano attivo dal 1994 e colonna portante del rock indipendente italiano ora in tour con La terza guerra mondiale. Il ritmo ancora una volta è serrato, l'omonima traccia “La terza guerra mondiale” apre la scaletta e Andrea Appino e compagni scaldano immediatamente l’atmosfera. 

I BRANI CULT. Il pubblico si stringe sotto al palco e il repertorio va a toccare album storici come Villa Inferno (2008), Andate tutti affanculo (2009) e Nati per subire (2011), uniti a tracce tratte da La terza guerra mondialeDiciassette brani senza interruzioni in poco più di un’ora, sul palco di Sherwood si respira il rock. Dopo “L’anima non conta”, ultima canzone del nuovo album suonata durante la serata, altri sette pezzi: da “Ragazzo eroe” a “L’egoista” fino a “Nati per subire”. Il finale come previsto non delude, perchè la chiusura è affidata a “Viva”, tratta da Canzoni contro la natura (2014) e ad oggi uno dei maggiori successi degli Zen Circus.

LA SETTIMANA NON É FINITA. Poco dopo la mezzanotte sul main stage si abbassano le luci e l’area del festival si prepara ad accogliere i partecipanti per l’ultima birra o per un giro tra le bancarelle e l’angolo libri, in attesa dell’ultimo grande appuntamento della settimana, con i Sick Tamburo ad aprire il “Marassi Tour” degli Ex-Otago.
A pochi giorni dall’inaugurazione, Sherwood Festival si sta davvero confermando come “la migliore alternativa”.

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