rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Cultura Piazze / Piazza Duomo, 12

Gli ultimi due mesi della mostra su Tartini: riapre l’esposizione al Museo Diocesano

Sarà visitabile fino al 18 giugno

La riapertura dei luoghi della cultura, stabilita dal nuovo decreto in vigore dal 26 aprile 2021, dà la possibilità di “prendere Tartini per la coda” nell’ultimo periodo in cui sarà visitabile la mostra a lui dedicata “Giuseppe Tartini e la cultura musicale dell’Illuminismo”, ospitata presso il Palazzo vescovile di Piazza Duomo, dove ha sede il Museo Diocesano di Padova.

L'esposizione

L’esposizione, ideata dal Dipartimento DISLL (Studi linguistici e letterari) per iniziativa e curatela del prof. Sergio Durante nell’ambito del progetto Tartini 2020, realizzata con il supporto tecnico-organizzativo dell’Orchestra di Padova e del Veneto e con il contributo della Regione del Veneto e della Fondazione Cariparo, resterà aperta fino al 18 giugno 2021 nelle giornate da lunedì a venerdì(salvo successive disposizioni Covid19), dalle ore 10 alle 13 (escluso lunedì, aperto solo il pomeriggio) e dalle 13.30 alle 18. 

L'importanza di Giuseppe Tartini

Secondo il curatoreSergio Durante «visitare la mostra è innanzitutto un piacere e un ritorno alla vita dopo mesi difficili, ma ci richiama anche alla responsabilità di comprendere e valorizzare il maggior compositore legato alla nostra città, divenuta grazie a lui uno dei centri musicali più attrattivi nell’Europa del Lumi». Il percorso espositivo è studiato per accompagnare il visitatore attraverso le tappe della vita di Giuseppe Tartini (1692-1770) e approfondirne gli aspetti controversi e complessi della personalità, specchio dell’“Età dei lumi”: la mostra è il luogo che raccoglie e dove diventano visibili la figura, il genio e l’opera del violinista-filosofo che elesse Padova come “seconda patria”, fra manoscritti, tra cui il più importante (una copia settecentesca dell’opera “L’Arte dell’Arco”) proviene dalla biblioteca del Conservatorio di Padova “Cesare Pollini”, riproduzioni fotografiche degli originali autografi custoditi presso l’Archivio musicale della Cappella Antoniana, oggetti legati alla passione per la scherma, violini e archetti, unitamente ad una serie di materiali che spiegano la storia, il metodo e il successo del “Maestro delle Nazioni”.

La copia del pianoforte

Nei saloni del museo è presente inoltre la copia-ricostruzione del fortepiano di Bartolomeo Cristofori del 1720 (il cui originale è conservato al Metropolitan Museum di New York e con i suoi 300 anni appena compiuti risulta il pianoforte più antico del mondo), simbolo della tecnologia che lega il compositore piranese al costuttore-inventore padovano e che trova relazione, appunto, con le innovazioni tecniche realizzate da Tartini sul violino e sull’arco. Tartini sviluppò una concezione originale della musica, innovando la costruzione dello strumento, la tecnica strumentale, la composizione e la teoria armonica. 

Mostra Giuseppe Tartini-2

L'omaggio ai primmi visitatori

Per i primi visitatori che approfitteranno della riapertura della mostra sono a disposizione alcune copie omaggio dell’epistolario tartiniano di recente pubblicazione, a cura della dott.ssa Giorgia Malagò: “Giuseppe Tartini. Lettere e documenti”, EUT - Edizioni Universitarie Triestine, realizzato nell’ambito del progetto transfrontaliero Interreg tARTini. La raccolta in versione trilingue (Italiano, Sloveno e Inglese), pubblicata in due volumi, sarà poi acquistabile presso il Museo Diocesano fino alla chiusura della mostra. Un’opera che getta luce sul carattere e gli interessi di Tartini, sui rapporti con nobili, mecenati e illustri intellettuali a lui coevi.

Orari di apertura

lunedì 13.30-18
da martedì a venerdì 10-13 e 13.30-18
chiuso sabato e domenica

Informazioni tel. 049 8226159

“Tartini 2020” è un progetto nato nel 2014 in seno all’Università di Padova - Dipartimento DISLL (Studi linguistici e letterari) con l’obiettivo di favorire la conoscenza e la valorizzazione di Giuseppe Tartini e “farne una risorsa permanente” in una dimensione sia territoriale (Padova e il Veneto) che nazionale ed internazionale.

Giuseppe Tartini

(Pirano, 8.4.1692 – Padova, 26.2.1770)

Acclamato come “maggior compositore dei suoi tempi”, Tartini viene spesso associato al racconto che ne fa l’astronomo Joseph Jérôme de Lalande, secondo cui nel 1713 il diavolo sarebbe apparso in sogno al musicista e si sarebbe messo al suo servizio, suonando con il violino una melodia di tale fascino che Tartini volle metterla in partitura. Sarebbe questa la genesi della sua opera forse più nota, la “Sonata del diavolo” o Sonata per violino in sol minore. Dopo un ulteriore periodo di perfezionamento nelle Marche, nel 1721 il musicista venne assunto come primo violino e direttore dell’orchestra della Basilica di Sant’Antonio di Padova, dove sarebbe rimasto per il resto della vita. All’attività di musicista e compositore Giuseppe Tartini, raggiunto l’apice della capacità violinistica, affiancò anche l’attività didattica, fondando a Padova nel 1728 la Scuola delle Nazioni, dove istruì studenti provenienti da tutta Europa. “L’Arte dell’arco”, celebre raccolta di variazioni, rimane ancora oggi un testo fondamentale nell’apprendimento della tecnica violinistica, insieme al “Trattato degli abbellimenti” sull’ornamentazione improvvisata.

Info web

https://www.facebook.com/MuseoDiocesanoPadova

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gli ultimi due mesi della mostra su Tartini: riapre l’esposizione al Museo Diocesano

PadovaOggi è in caricamento