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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Il Teatro Stabile del Veneto apre alle scuole: classici, attualità e Grande Guerra in cartellone

Il direttore Ongaro: "Oltre alla speranza di trasmettere ai giovani la passione per il teatro, alla base di questo progetto vi è il desiderio di fornire un sostegno ai programmi didattici volti allo sviluppo di competenze trasversali e al raggiungimento di obiettivi formativi inerenti a diversi ambiti disciplinari"

"La relazione con le scuole e l’attenzione nei confronti della formazione di giovani e ragazzi sono questioni di fondamentale importanza per il Teatro Stabile del Veneto. È con il desiderio di andare incontro alle necessità degli insegnati delle scuole secondarie di primo e di secondo grado del territorio che quest’anno proponiamo una selezione di dieci spettacoli scelti tra quelli presenti nei cartelloni della Stagione 18/19 del Teatro Verdi di Padova e del Goldoni di Venezia. Oltre alla speranza di trasmettere ai giovani la passione per il teatro, alla base di questo progetto vi è il desiderio di fornire un sostegno ai programmi didattici volti allo sviluppo di competenze trasversali e al raggiungimento di obiettivi formativi inerenti a diversi ambiti disciplinari".

Il programma

Con queste parole il direttore del Teatro Stabile del Veneto Massimo Ongaro, in occasione di due incontri tenutilunedì 17 settembre al Teatro Verdi e martedì 18 al Teatro Goldoni con gli insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, ha presentato la programmazione degli spettacoli dedicati agli studenti. A fianco dei nove ititoli d’ispirazione classicache rileggono il miglior repertorio teatrale e letterario da Eschilo a Pirandello, passando per Shakespeare, Goldoni, Molière e Victor Hugo, anche uno spettacolo sul fenomeno dell’emigrazionee un progetto speciale per raccontare ai giovani la Grande Guerra. Al Teatro Verdila programmazione apre con I Miserabilidi Victor Hugo nella versione diretta da Franco Però con Franco Branciaroli, seguono poi la commedia romantica Shakespeare in love, tratta dal film cult diretto da John Madden e un’inedita versione del grande classico shakespeariano Tempesta,coreografata da Giuseppe Spota su musiche di Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro.Il primo titolo in programma nel 2019 è Il malato immaginario, un’originale rilettura di Molière messa in scena dalla compagnia Stivalaccio Teatro che pesca a piene mani dalla tradizione della commedia dell’arte, segue la compagnia Anagoor, Leone d’Argento della Biennale Teatro 2018, con un’originale rivisitazione dell’Oresteadi Eschilo e chiude Pirandello con Sei personaggi in cerca d’autorenella versione di Luca De Fusco. Al Teatro Goldoni il primo spettacolo vede protagonista Ottavia Piccolo che in Occident expressdà corpo e voce a Haifa, una donna di Mosul che nel 2015 si mise in fuga con la nipotina di 4 anni, percorrendo 5.000 chilometri dall’Iraq fino al Baltico.Seguono due allestimenti shakespeariani, una versione di La bisbetica domatatutta al maschile diretta da Andrea Chiodi,e una esilarante rilettura del Romeo e Giuliettaad opera della compagnia Stivalaccio Teatro. Chiude La casa novadi Carlo Goldoni con la regia di Giuseppe Emiliani, che vedrà in scena per la prima volta la nascente Compagnia Giovani del Teatro Stabile del Veneto, composta da ex allievi delle due scuole regionali, l’Accademia Palcoscenico dello Stabile e l’Accademia Teatrale Veneta, e inserita in un articolato progetto realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla formazione e lavoro della Regione Veneto 

Il progetto esclusivo

A rendere la proposta ancora più ricca, infine, è Il solito ignoto, un progetto esclusivo per gli studentidi tutte le scuole secondarie del territorio che porterà in scenadal 5 al 24 novembre al Ridotto del Teatro Verdi uno dei grandi drammi del secolo scorso,laPrima Guerra Mondiale vissuta dai ragazzi di 100 anni fa. Lo spettacolo di produzione del Teatro Stabile del Veneto, rientra tra le iniziative finanziate dalla Regione Veneto nell’ambito del programma per le celebrazioni del centenario della Grande Guerra. A nome di un’intera generazione, tre ragazzi sulla scena cercano un modo originale per raccontare quel tragico evento attraverso una delle tante piccole storie che concorrono a costruire la “Grande Storia”: il campionato di calcio del 1914-1915, interrotto all’ultima giornata dallo scoppio del conflitto. Storici e tifosi insieme seguiranno le vicende di Silvio Appiani, capocannoniere del Calcio Padova, caduto a 21 anni sul Carso, dove si era arruolato volontario. Il solito ignotoprova così a fare i conti con l’eredità che la Grande Guerra ha lasciato alle nuove generazioni: in modo poetico, onesto e a tratti ironico, cerca una risposta senza pronunciare mai le parole guerra, morte, trincea. Un modo di parlare della Grande Guerra che abbatte barriere spazio temporali, collegando generazioni lontane nel tempo ma accomunate nel vivere dall’energia e dall’entusiasmo della gioventù. Infine saranno aperti a insegnanti e studenti anche gli incontri con gli artisti, che tradizionalmente si tengono il venerdì a Padova e a Venezia, in cui i giovani spettatori avranno modo di conoscere e confrontarsi direttamente con attori e registi.

 

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