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Cultura

Beltotto: «Sarà la stagione teatrale migliore degli ultimi quarant'anni»

Vero e proprio mattatore della conferenza stampa che si è svolta sul palco del Teatro Verdi, il direttore del Stabile ha annunciato una serie di migliorie anche strutturali, come la sostituzione delle poltrone

Chissà cosa penseranno i suoi predecessori, nel sentire dire che quella che si apre quest'anno è in pratica la migliore stagione del teatro Verdi di sempre. «Da poco siamo Teatro Nazionale e vogliamo onorare questo riconoscimento», precisa immediatamente Giampiero Beltotto, Presidente di Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale. «Presentiamo oggi la più bella stagione teatrale degli ultimi 40 anni, per il Verdi e per il Teatro Stabile. Il cartellone offre titoli trasversali rispetto alle generazioni e ai gusti portando su questo palco alcuni fra i più importanti registi ed attori della scena italiana ed internazionale». Giulio Bosetti (1992 – 1997), Mauro Carbonoli (1997 – 1999), Luca De Fusco (2000 – 2009) e Alessandro Gassmann (2010 – 2014) e Massimo Ongaro (2015 a marzo 2021) sono i predecessori di Beltotto. Senza tanti peli sulla lingua il direttore dello Stabile ha detto quello che chi conserva la memoria storica del Teatro Verdi pensa da sempre: dopo il maestro Giulio Bosetti non c'è più stato un direttore all'altezza. Se il punto più basso si è toccato con la gestione De Fusco, poi non è andata meglio. Si è cercato un timido rilancio attraverso un grande nome molto legato al teatro, quello di Gassmann. Figlio però. Il resto è stato un vivacchiare, senza picchi e senza grandi impennate. Beltotto non si può non dire che non abbia l'ambizione di cambiare questo trend.

Vero e proprio mattatore della conferenza che si è svolta sul palco del Teatro Verdi, ha fatto un annuncio importante anche per quanto riguarda una serie di migliorie per il teatro stesso. E lo fa con a fianco quello che con tutta proabilità sarà ancora l'assessore alla cultura della città di Padova, Andrea Colasio. «Una stagione - lo dice con una certa enfasi, Beltotto - che segna anche l'avvio di importanti interventi di ammodernamento del Teatro Verdi, a cominciare dalle poltrone. Non possiamo non pensare anche al fondoschiena dei nostri spettatori». Una battuta che fa intendere quanto dal suo insediamento ha spinto per questi interventi. Come quello di riportare il colore rosso, quindi la tradizione del teatro, al posto di quello che definisce «color topo», intendendo il grigio delle poltrone attuali. Tra una battuta e l'altra evidenzia l'importanza anche il ruolo che avrà il Teatro delle Maddalene, che nelle intenzioni dovrebbe diventare il laboratorio dei giovani. In merito a un appuntamento dedicato al filoso e scrittore russo Fedro Dostoevskij rivendica poi il ruolo del teatro come baluardo della libertà e della democrazia, di anticorpo contro discriminazioni: «Noi ci onoriamo di ospitare culture che sono diverse dalle nostre, che sono la nostra radice, quella cristiana e quella ebrea in particolare, che sono la nostra radice. Noi ci onoriamo di fare questo, perché il teatro è questa roba qui». Lo dice con un impeto tale che suona quasi con un tono di sfida: «E se non succederà, se cederemo di fronte a chi vorrebbe mettere in pericolo questi valori, siete autorizzati a prenderci a sassate». 

La stagione

Sarà una produzione del Teatro Stabile del Veneto ad alzare il sipario del Teatro Verdi: Spettri di Ibsen, in scena dal 9 al 13 novembre, con protagonista Andrea Jonasson nelle vesti di Helen Alving per la regia di Rimas Tuminas.Il 26 novembre Andrea Pennacchi, accompagnato dalle note di Giorgio Gobbo, porta sul palco del Verdi il suo nuovo libro, edito dalla casa editrice People, Shakespeare and me. Come il Bardo mi ha cambiato la vita. Dal 30 novembre al 4 dicembre, va in scena un grande classico scritto dal Bardo: Il mercante di Venezia, con la regia di Paolo Valerio e in scena Franco Branciaroli. Si prosegue poi con un’altra produzione firmata TSV, uno spettacolo legato alle celebrazioni del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini: PA’, testo scritto a quattro mani da Marco Tullio Giordana, che ne cura anche la regia, e Luigi Lo Cascio, interprete in scena.

Uno spettacolo basato sulle ossessioni per la giustizia, per la libertà, per l’usura, che corrode il mondo: è un assaggio della trama di Ezra in gabbia, prodotto da TSV-Teatro nazionale, con Mariano Rigillo per la regia di Leonardo Petrillo, in programma dall’11 al 15 gennaio. Dal 25 al 29 gennaio cinque serate dedicata alla musica con Paolo Fresu in Tango Macondo, che con la sua tromba porterà il pubblico in viaggio in un territorio “ai confini tra il delirio e la geografia”, che parte da Mamoiada in Sardegna e arriva a Macondo. Lo scontro reale tra la scozzese Maria Stuarda e sua cugina Elisabetta d’Inghilterra: arriva sul palcoscenico padovano Maria Stuarda dall’8 al 12 febbraio interpretato da Elisabetta Pozzi e Laura Marinoni. Appuntamento imperdibile dal 22 al 26 febbraio sarà sicuramente Mine Vaganti di Franz Ozpetek con un cast corale capitanato da Francesco Pannofino e Iaia Forte: uno spettacolo intrigante e umoristico che lascia intatto lo spirito della famosa pellicola prodotta da Domenico Procacci. Con la partecipazione straordinaria di Giorgio Ferrara nel ruolo di Sir Wilfrid dal 23 al 26 marzo va in scena una delle più apprezzate commedie di Agata Christie: Testimone d’accusa con la regia di Geppy Gleijeses ed in scena Vanessa Gravina e Giulio Corso.

Sale sul palcoscenico del Teatro Verdi dal 12 al 16 aprile Silvio Orlando in La vita davanti a sé di Romain Gary, portando il pubblico dentro la vicenda con leggerezza ed ironia nonostante il testo sia commovente e di grande attualità.
Infine a completare il programma padovano sarà un altro cult del teatro shakespeariano: Riccardo III, con Paolo Pierobon che alzerà il sipario dal 10 al 14 maggio. Si rinnova anche per la nuova stagione la collaborazione con l’Università di Padova che prosegue l’organizzazione sul palcoscenico del Verdi delle Lezioni di libertà, incontri che vedono il coinvolgimento di importanti personalità della cultura e della società italiana. Da settembre partiranno inoltre le iniziative per il pubblico dei più piccoli nei parchi della città in collaborazione con l’Ateno di Padova. Sempre all’interno delle celebrazioni degli 800 anni dell’ateneo la collaborazione con l’Università porta Lucia Calamaro ospite a Padova in autunno per un lavoro di ricerca sulle biblioteche.

Il Teatro Maddalene casa dei giovani

A Padova il Teatro Maddalene si conferma la casa dei giovani: per due settimane si terranno le matinée per le scuole con lo spettacolo Quell’anno di scuola, una co-produzione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, tratta da Un anno di scuola di Giani Stuparich per la regia di Alessandro Marinuzzi e l’interpretazione delle attrici e degli attori della Compagnia Giovani del TSV che sarà protagonista anche de Gli Innamorati, un adattamento del testo di Carlo Goldoni a cura di Angela Demattè diretto da Andrea Chiod

L’evento di presentazione e della stagione

Sono attese 500 persone per questa sera (ore 19.30) all’evento che si terrà a Palazzo Della Ragione e in cui assieme all’Assessore alla Cultura del Comune di Padova Andrea Colasio il presidente del Teatro Stabile del Veneto Giampiero Beltotto e il direttore artistico Giorgio Ferrara annunceranno al pubblico la programmazione 22/23 e l’avvio della campagna abbonamenti.

Informazioni sui biglietti

Con la Stagione 22/23 riprende fin da ora la campagna abbonamenti: agli abbonati della Stagione 19/20 e ’22 lo Stabile del Veneto riserva la possibilità di confermare il proprio posto per gli spettacoli della nuova Stagione. L’acquisto dell’abbonamento consente un risparmio del 25% su ogni biglietto, inoltre agli abbonati della nuova stagione spetteranno prezzi speciali sull’acquisto dei biglietti per gli spettacoli in programma a Venezia, Padova e Treviso. Dal 21 giugno al 24 settembre Teatro Verdi si apre per tutta l’estate il periodo di prelazione per gli abbonati.

Dal 4 al 22 ottobre saranno in vendita i nuovi abbonamenti sui posti liberi (non in prelazione)

Grazie alla rinnovata collaborazione con gli ESU di Padova e Venezia inoltre gli universitari del Veneto potranno continuare ad andare a teatro con un biglietto di soli 3 euro, che quest’anno per la prima volta si presenta anche in forma di abbonamento.

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