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Cultura Monselice

Vinitaly, premiato con la medaglia di Cangrande l'enologo di Monselice Borin

Al padovano è stato assegnato l'ambito riconoscimento tributato alle persone che si sono distinte per aver saputo promuovere la cultura vitivinicola nelle regioni di appartenenza

È Gianni Borin, enologo di Monselice, il benemerito della viticoltura veneta premiato con la medaglia di Cangrande alla cinquantesima edizione del Vinitaly di Verona.

VINITALY. Sono stati il presidente della Repubblica e il presidente della regione Veneto ad assegnargli l’ambito riconoscimento, che dal 1973, su in indicazione degli assessori all’Agricoltura delle diverse regioni, viene tributato alle persone che si sono distinte per aver saputo promuovere la cultura vitivinicola nelle regioni di appartenenza. Per il Veneto nelle passate edizioni sono stati premiati i massimi enologi e viticoltori, giornalisti specializzati e intellettuali come Ermanno Olmi e Mario Rigoni Stern.

IL VINCITORE. Giorgio Borin, 63 anni, laurea in Agraria con specializzazione in Viticoltura ed enologia, è stato docente di Viticoltura e Ampelografia nelle università di Padova e di Verona, e ha insegnato alla scuola superiore Sant’Anna di Pisa e nella scuola enologica di Conegliano. È membro dell’antica Accademia dei georgofili di Firenze e dell’Accademia italiana della vite e del vino. Ha curato numerose pubblicazioni in materia di viticoltura, in particolare sui vini dei Colli euganei, di cui è un affermato produttore con l’azienda di famiglia, attiva da mezzo secolo ad Arquà Petrarca.

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