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Oltre 20mila spettatori: Future Vintage Festival 2021 è di nuovo un successo

Migliaia di persone gestite in sicurezza, 300 tamponi tutti negativi e 40 test Hiv. Grande risposta per l’edizione che proietta Padova in una direzione più inclusiva. L’assessore Bressa: «Ventata di freschezza che riqualifica gli spazi e cattura i più giovani»

Oltre 20 mila spettatori di ogni età, 50 relatori, più di 30 ore tra workshop e talk show. Un bilancio che sorride alla 12esima rassegna Future Vintage Festival, l’evento di Superfly Lab in collaborazione con il Comune di Padova, il Patrocinio di Regione Veneto e la main media partnership di Radio Deejay e Radio m2o. Numeri importanti per un’edizione che segna una nuova stagione di eventi per la città.

La sicurezza e il rispetto

Se il pubblico ha risposto alla grande è anche perché è stato messo nelle condizioni di farlo. Nei tre giorni di evento, infatti, l’impegno instancabile di Fondazione Foresta Onlus, con il Dipartimento di malattie infettive e i volontari della Protezione Civile ha permesso a chi non aveva il Green Pass di effettuare il tampone gratuito: in totale 300 tamponi (tutti negativi) e 40 test Hiv.

Un servizio encomiabile almeno quanto il senso di civiltà di tutti, dall’organizzazione al pubblico di grandi e piccoli, a riprova che il rispetto può essere contagioso. Sotto molti aspetti. Prendiamone uno, l’obiettivo del Festival: creare un ponte tra differenze che dia a ciascuno - ospite, espositore, visitatore - lo spazio per esprimersi e divertirsi. Valore che quest’anno ha trovato il simbolo giusto per raccoglierne l’essenza. Lo Smile.

La formula

Da un lato un modello collaudato: la sorprendente versatilità del Centro Culturale San Gaetano, cuore di un’area Expo e Market ricca di sorprese tra illustrazioni, oggetti preziosi e rarità per gli irriducibili del vintage ma anche per i fan degli accessori personalizzati, i cultori di terrari, i creativi che cercavano idee illuminanti e le hanno trovate nelle opere al neon; senza dimenticare la sua natura di teatro per gli ospiti dei 16 talk show a ingresso libero. Dall’altro le location all’aperto, sempre più ricche di sorprese. Se il Parco della Musica resta infatti meta di concerti - con Samuel, Joan Thiele, Wad e dj Shorty a danzare tra revival e futuro - ai Giardini dell’Arena abbiamo assistito a un programma ampio e diversificato per accogliere i desideri di tutti: dagli aperitivi chic (come il nome dell’appuntamento Chic Nic) allo show in musica per Raffaella Carrà, dagli incontri culturali ai workshop sulla moda urbana delle sneakers. Una galassia di esperienze che aggiungono un altro prezioso tassello al mosaico.

Le storie

Moda, comedy, lifestyle, musica, inclusivity. Dietro i temi che racchiudono l’evoluzione dello Smile ci sono storie uniche come chi le ha raccontate: Katia Follesa si è divertita davvero e si è percepito - forte e chiaro - in ogni battuta, aneddoto, confessione e gesto (memorabili i suoi modi di sedersi) che ha regalato in esclusiva. Faso ha ripercorso una carriera di note e idee senza mai smettere di sorridere. Il rapper Massimo Pericolo ha scelto Padova per presentare per la prima volta il suo libro. Camilla Boniardi in arte Camihawke, Muriel, Lea Cuccaroni, Raissa & Momo, Lercio e Le Coliche: anche loro hanno scelto un libro per aprirci le porte del loro talento. Abbiamo riso con iPantellas, imparato il vero valore del vintage - il riuso sostenibile - con Angelo Caroli e Michela Gattermayer, spiato i segreti della comunicazione con i Marketers e delle tendenze urban con Federico Barengo ed NXTGN. Abbiamo affrontato il tema inclusione con alcuni degli esponenti più autorevoli: Stephanie Glitter, Elisa d’Ospina, Francesco Cicconetti. Volti e voci che hanno arricchito un’edizione profonda per ampiezza di argomenti e capacità di esprimerli.

Il messaggio

Forse la “curva” ha preso davvero “un’altra piega”, per citare lo slogan della campagna di anteprima. Una curva che cambia e che diventa sorriso ritrovato - Smile is Back - per una città che si riscopre meravigliosa come gli affreschi trecenteschi di Giotto, oggi Patrimonio Unesco. A volte ricordarlo fa bene, anche attraverso un evento che rilancia la città di Padova verso un futuro radioso negli eventi.

Parola di Antonio Bressa, Assessore alle attività produttive e commercio: «Ormai il Festival è un punto di riferimento nella programmazione degli eventi cittadini, con la capacità di offrire una vetrina nazionale a Padova e di richiamare tante persone, soprattutto giovani, in città. Questo evento ci permette così di far leva su un’idea di città attiva, inclusiva e cosmopolita grazie ai contenuti innovativi e alla capacità di riscoprire vecchie tendenze e di anticipare le nuove. In tre giorni», sottolinea Bressa, «Padova respira una ventata di freschezza che contamina e qualifica spazi cittadini come luoghi di incontro, confronto e esperienze condivise. Grazie agli organizzatori per questa ottima collaborazione che ogni anno si rinnova

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