L'Etnofilmfest a Monselice, gli appuntamenti di venerdì 16 giugno
Full immersion cinematografica quella del 16 giugno per l'Etnofilmfest, il festival dedicato alla produzione italiana dei documentari etnografici, diretto dal regista e antropologo Fabio Gemo.
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Si comincia alle 15 Lin Aula Businaro al Castello di Monselice con il primo documentario dei dieci in concorso in concorso: “2 GIRLS” di Marco Speroni - 52', 2016. Lota e Tigist, due ragazze che vivono in paesi molto diversi come Bangladesh e Etiopia sono unite dallo stesso difficile viaggio. Entrambe provengono da villaggi in zone rurali, entrambe hanno vissuto povertà o abusi. L’unica possibilità per loro è la fuga verso inquietanti magalopoli come Dacca e Addis Ababa. Nonostante la dura realtà delle loro vite hanno una grande forza interiore, grande dignità e speranza nel futuro. Sono fuggite dalla povertà dei loro villaggi e si sono ritrovate in condizioni perfino peggiori ma non smettono di lottare per una vita che, forse domani, sarà migliore.
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Alle ore 16 sempre in Aula Businaro un altro documentario in concorso: “BLAXPLOITALIAN” di Fred Kuwornu - 60', 2016. “Blaxploitalian, ovvero 100 Anni di “Afrostorie nel cinema italiano”, indaga la presenza dei neri nel cinema italiano attraverso lo sguardo di Fred Kuwornu, regista di origini ghanesi nato e cresciuto a Bologna e newyorkese d’adozione. L’intento è quello di porre l’attenzione su una presenza mai storicamente rilevante e vittima di ‘tipizzazione’ da parte di sceneggiatori/registi/produttori italiani, e superare gli schemi per cui molti gruppi etnici e sociali sono relegati ai ruoli di clandestino, rifugiato, spacciatore, prostituta ecc.
Alle ore 17 sempre in Aula Businaro segue la proiezioni di “MOO YA” di Filippo Ticozzi - 64', 2016, sempre in concorso. Opio è un uomo cieco che vive in uno sperduto villaggio africano. Passa la maggior parte del suo tempo seduto, ascoltando la propria terra colma di mistero e dal passato sanguinoso. Un giorno, senza un motivo apparente, decide di partire.
Alle ore 18 un altro documentario in concorso sempre in Aula Businaro: “GIARDINI DI PIOMBO” di Alessandro Pugno - 73', 2017. Perù, 4000 metri, dove una volta pascolavano i lama sgorga acqua torbida dalle rocce. Nell'acqua ci sono dei vermicelli particolari, ma dove ci sono vermicelli, c'è forse vita? No, c'è piombo. Le prove sono scientifiche, però chi ci crederà? La comunità di Huayhuay, come tante altre, vive della miniera. E mentre un minatore vede come tutto ciò mette in pericolo il suo lavoro, sua figlia si rende conto che, forse, un giorno le cose cambieranno.
Parallelamente nella sede di Ca’ Emo a Monselice, alle ore 15.30 una serie di proiezioni in omaggio al maestro Luigi Di Gianni con i suoi documentari: MAGIA LUCANA, 19' – 1952; NASCITA E MORTE NEL MERIDIONE, 9' – 1959; GRAZIA e NUMERI 15' – 1962; VAJONT (NATALE 1963), 11' – 1964; LA TANA, 31' – 1967. Luigi Di Gianni è uno dei più grandi documentaristi italiani, ancora in attività, collaborò con l’antropologo Ernesto de Martino e fu uno dei 40 “corsari” della RAI. La sua telecamera ha fermato su pellicola con intimità unica, i rituali magico-religiosi di un sud Italia ormai scomparso.
Sempre a Ca' Emo alle ore 17 si proietteranno i lavori finali degli allievi della scuola di cinema documentario etnografico diretta da Fabio Gemo per quanto riguarda l'anno scolastico 2016 – 2017.
PROIEZIONI
La serata ricomincia alle 21 in Aula Businaro al Castello di Monselice con due proiezioni in concorso: alle 21 LE PORTE DEL PARADISO di Guido Nicolàs Zingari - 66', 2016. Nella della città santa diTouba, un califfato islamico nel cuore del Senegal noto come la Mecca dell'Africa Occidentale, ogni bambino è chiamato a imparare a memoria i versetti del Corano e a lavorare nei campi dei proprio padre spirituale. In questo intenso incontro con il mondo degli adulti, le loro infanzie ci rivelano una vitalità inesauribile.
A seguire alle 22, ultimo appuntamento della giornata, un altro documentario in concorso: MINGONG di Davide Crudetti - 52', 2016. Cosa vuol dire andarsene? Lasciare gli amici, i figli appena nati, le montagne in cui sei cresciuto? Salire su un autobus, verso la grande città. Vivere in cinque in una stanza, uguale a migliaia di altre stanze. Cosa vuol dire tornare? Vedere un villaggio di anziani che invecchia correre dietro a un futuro che non lascia spazi. Sostituire la tua casa di legno con una uguale ma di cemento. Ritrovare tutto e non riconoscere niente.
Etnofilmfest è realizzato grazie al Centro Studi sull'Etnodramma, al Comune di Monselice, Assessorato alla cultura, con il patrocinio de Provincia di Padova, RetEventi e retEtnodramma, avendo anche un addentellato di programma nei giorni 23, 24 e 25 giugno 2017 a Villa e Miari de Cumani, a Sant'Elena di Padova.
Etnofilmfest è diretto dal regista antropologo Fabio Gemo.
In giuria: Antonio Andreetta, regista; Giancarlo Beltrame, critico cinematografico; Simone Cangelosi, regista; Zeida Franceschi, antropologa; Alessandra Mercanzin, giornalista.
Per tutta la durata del festival a Ca'Emo di Monselice la mostra “Vedere la voce” a cura di Francesco De Melis e Daniela Perco. In collaborazione con il Museo Etnografico della Provincia di Belluno e del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Decima edizione, dal 15 al 18 giugno, Monselice, Padova.
Tutti gli ingressi alle proiezioni e agli incontri sono gratuiti.