Su il sipario sulla facciata restaurata del teatro Verdi, si restituisce alla città uno dei suoi simboli
Il Teatro Stabile del Veneto e il Comune di Padova alzano il sipario sulla facciata restaurata del Teatro Verdi. Dopo un intervento di restauro durato 150 giorni, sabato 16 febbraio, alle ore 11, Andrea Colasio, assessore alla cultura e musei, edilizia monumentale, turismo del Comune di Padova, e Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto, forniranno i dettagli relativi all’operazione e sveleranno il nuovo volto del teatro restituendo alla città uno dei simboli del suo patrimonio culturale, artistico e architettonico.
L’intervento, che rappresenta la prima operazione di recupero della facciata del teatro cittadino dopo quella del 1999, è stato interamente sostenuto dal Comune di Padova con un investimento di 200mila euro.
L’operazione di restyling dell’esterno del teatro ottocentesco si è conclusa nei giorni scorsi mentre è in corso l’attività di smontaggio dei ponteggi e di eliminazione dei teli di copertura. Queste ultime attività verranno ultimate proprio sabato quando tutti i padovani avranno la possibilità di ammirare e festeggiare il lavoro svolto, insieme alla famiglia dello Stabile.
Tutti i cittadini sono, infatti, invitati a partecipare a un momento di convivialità con dolci locali tipici del carnevale nel piazzale antistante il Teatro.
La storia
Il Teatro Verdi, realizzato per volere di nobili padovani in sostituzione del Teatro degli Obizzi, viene inaugurato nel 1751 con il nome di Teatro Nuovo. Nato come teatro lirico, dopo poco più di vent’anni comincia ad ospitare anche spettacoli di prosa. Come molti teatri e edifici storici dell’epoca, il Teatro Nuovo viene sottoposto a una serie di restauri resi necessari dalla deperibilità dei materiali utilizzati, dalla necessità di mettere in sicurezza pavimenti e soffitti, e dalle nuove esigenze che via via si presentavano per adeguare l’impianto originario alle nuove «regole teatrali» e al mutato gusto decorativo.
A quasi un secolo dalla sua realizzazione subisce una ristrutturazione quasi totale: dalla facciata esterna, alla costruzione della cupola rivestita in piombo, al palcoscenico, alla volta affrescata da Pietro Paoletti, ai camerini su progetto di Giuseppe Jappelli.
Un nuovo intervento firmato dall’architetto Sfondrini risale agli anni ’80 del XIX secolo. L’architetto rispetta la facciata progettata dallo Jappelli, la cupola viene rinforzata e sormontata da una lucerna in ferro e cristallo, l’interno della volta viene dipinto da Giacomo della Casa e vengono apportate modifiche alla sala, al foyer, al ridotto del primo piano fino a dare al teatro l’aspetto attuale. In questa occasione il teatro viene ribattezzato e dedicato a Giuseppe Verdi.
Danneggiato da un bombardamento durante la prima guerra mondiale, la sala e la cupola del Teatro subiscono un nuovo intervento in seguito al quale il Teatro riapre alla fine del 1920 (alla presenza di Vittorio Emanuele III). All’indomani del secondo conflitto mondiale, il Verdi diventa di proprietà del Comune che provvede, dagli anni ’50 in poi, ad effettuare progressivi risanamenti e migliorie. L’ultima operazione di restauro della facciata risale al 1999.
Info web
https://www.teatrostabileveneto.it/teatro-verdi-conclusa-la-facciata-festa-con-la-cittadinanza/