“Felici di lavorare”, incontro alla aala Polivalente "Cardinal Callegari"
Come possiamo parlare di lavoro oggi? È un'opportunità o una sfida sociale? La digitalizzazione delle attività e delle competenze ci consegnerà un mondo delle professioni più umanizzato o più robotizzato? E la crisi economica e sociale – con le sue conseguenze di povertà e solitudine diffusa – come ci sta interrogando e cosa ci sta chiedendo?
Sulla vastità di questi temi – che impattano sulle scelte personali e governative, sulla forza di una società nell'essere capace di governare i mutamenti, ma anche di poter progettare le politiche del lavoro in modo nuovo – l’Associazione Culturale Antonio Rosmini di Padova e l’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Padova, propongono per il 2 maggio un incontro pubblico dal tema insolito: “Felici di lavorare”, dialogo pubblico con Filippo Santoro, Presidente della Commissione per i problemi sociali e il lavoro presso la Conferenza Episcopale Italiana.
“Abbiamo proposto un titolo capace di una provocazione positiva”, sottolinea Andrea Pin, presidente dell'Associazione Rosmini e docente di giurisprudenza all'Università di Padova, “perché riteniamo che la complessità di questo periodo possa rappresentare una sfida positiva a tutti coloro che sono in grado di far reagire il tema del lavoro con il tema più ampio del senso del bene comune e dell'operato dell'uomo, così come indicato dalla Dottrina sociale della Chiesa. Da qui, inoltre, la scelta dell'interlocutore per la serata, visto che mons. Santoro è da decenni uno degli uomini più impegnati sulle frontiere delle emergenze sociali”.
“Felici di lavorare – sottolinea suor Francesca Fiorese, direttrice dell’Ufficio diocesano di Pastorale Sociale e del Lavoro – è un’affermazione, non una domanda. Nel lavoro è racchiusa gran parte della nostra felicità: felici di essere uomini liberi e non schiavi; felici di essere creativi e non robot; felici di partecipare alla realizzazione della società e non vivere di rendita; felici di sostenere il benessere dell’intera creazione e non produrre scarti. Felici di compiere un lavoro degno”.
Monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, è uomo di chiesa profondamente attento alle problematiche del lavoro. Già parroco e poi vescovo in Brasile, è stato direttore dell'Istituto Superiore di Teologia di Bari, membro nel 1992 della Delegazione della Santa Sede per la Conferenza Mondiale sull’Ambiente; dal 2011, anno della nomina a Taranto, ha seguito i temi connessi alla grave crisi dell’ILVA. Recentemente ha organizzato le Giornate Sociali dei Cattolici svoltesi a Cagliari, evento nazionale che ha concluso affermando: “Solo il lavoro che riconosce la dignità del lavoratore e lo ingaggia nella produzione di un valore non solo economico rende sostenibile la competitività e permette di fronteggiare la sfida della digitalizzazione. Per fare la quantità di lavoro occorre puntare sulla sua qualità: passare da un’economia della sussistenza – come fabbricazione e sfruttamento – ad un’economia dell’esistenza – produttrice di saper-vivere e di saper-fare è la via per salvare e insieme. Il nostro obiettivo quindi possiamo sintetizzarlo in due parole: umanizzare il lavoro”.
L'evento proposto dall'Associazione Rosmini e dall'Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro si colloca nel contesto di altre importanti iniziative proposte dalla Diocesi di Padova in vista della Festa dei lavoratori (1 maggio, San Giuseppe): in particolare la Diocesi propone una Veglia diocesana per il Lavoro, presieduta dal vescovo Claudio, che si terrà proprio il 2 maggio con inizio alle ore 18.30 alle Officine Facco & C. SpA di Marsango di Campo San Martino.
L’Associazione Culturale Antonio Rosmini è da anni uno dei soggetti culturali più presenti e propositivi del territorio padovano. Nata nel 1985 per favorire – secondo l’apertura culturale che era propria di Antonio Rosmini, educatore e filosofo – l’approfondimento dell’esperienza della contemporaneità, proponendo alla città occasioni di incontro, spettacolo, riflessione, cultura ed esperienza artistica sulle tematiche più attuali ed interessanti, la “ROSMINI” (come viene familiarmente chiamata da soci ed amici) prosegue la sua attività con semplicità e discrezione, ma con cura e puntualità, proponendo appuntamenti e dibattiti accuratamente selezionati.