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ArtePadova, torna l'appuntamento con la mostra mercato di arte moderna e contemporanea

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

I mostri sacri dell'arte moderna e contemporanea, le nuove stelle nel firmamento artistico, gli emergenti che devono ancora affermarsi e che a Padova trovano un palcoscenico unico: tre universi diversi in un'unica grande cornice. Un piccolo "miracolo" che si ripete ogni anno ad ArtePadova, al contempo straordinaria vetrina dei grandi nomi dell'arte e vivaio di nuovi talenti.

Dopo aver festeggiato lo scorso anno il primo quarto di secolo, la mostra mercato padovana indossa un nuovo vestito in vista dell'edizione numero 26, in programma dal 13 al 16 novembre nei padiglioni rinnovati della Fiera di Padova.

I grandi collezionisti a caccia di un investimento sicuro potranno trovare nomi di artisti universali che hanno segnato la storia recente dell'arte come - solo per citarne alcuni - Giacomo Balla o Carlo Carrà, Lucio Fontana e Agostino Bonalumi, o ancora Mario Schifano, Carla Accardi e Paul Jenkins per poi arrivare al "fenomeno" Boetti, che suscita sempre forte interesse perché affianca ai grandi arazzi di enorme valore opere di piccole dimensioni con quotazioni più accessibili.

La kermesse padovana è appuntamento imperdibile anche per chi vuole intercettare le nuove tendenze del mercato, scommettendo su artisti che non hanno ancora quotazioni stellari, ma appaiono in rapida ascesa. Ecco che negli ultimi anni ArtePadova ha saputo proporre nomi come il pistoiese Roberto Barni, o ancora Umberto Mariani, le cui opere su piombo trovano un mercato di collezionisti molto attento e difficilmente restano invendute: negli ultimi dieci anni le quotazioni e i rendimenti hanno registrato una crescita a doppia cifra. Accanto a Mariani, ecco Turi Simeti, che sta conquistando le aste di tutto il mondo: è considerato uno dei pochissimi artisti italiani viventi a reggere quotazioni alte, un suo "bianco" del 1965 lo scorso anno è stato battuto per oltre 200mila euro.

Fra gli artisti che la mostra mercato ha saputo valorizzare e promuovere vanno citati poi il francese Ben Vautier, ma anche il teorico della cancellatura Emilio Isgrò e il teorico della cracking Art Omar Ronda. L'edizione 2014 è stata inoltre la miglior vetrina per una straordinaria collezione di artisti Gutai che proprio a partire da Padova si è imposta all'attenzione dei collezionisti e degli appassionati del nostro Paese.

La mostra mercato più longeva nel panorama nazionale non è solo vetrina di artisti che si sono già affermati o che stanno affermando il loro talento: in molti casi la sezione CATS, dedicata ai talenti emergenti, ha dato spazio e voci ad artisti che fino al giorno prima erano quasi del tutto sconosciuti e che proprio a Padova, grazie all'incontro con i galleristi, hanno trovato l'occasione per spiccare il volo.

«Non si tratta di situazioni fortuite, ma dei frutti di una "scommessa" che coltiviamo da tempo e che continueremo a coltivare, consapevoli che i palcoscenici per i giovani artisti nel nostro Paese sono davvero pochi», spiega il direttore artistico Nicola Rossi, al timone della kermesse sin dalla prima edizione.

Una "scommessa" cui ArtePadova terrà fede anche quest'anno, con la proposta di un'edizione capace di cogliere - e talvolta anticipare - i fermenti e le nuove istanze che arrivano dal mercato.

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