Frida Kahlo e Diego Rivera, la mostra festeggia l’8 marzo con l’ingresso ridotto per tutte le donne
Frida Kahlo è conosciuta universalmente per il suo ruolo nell’emancipazione femminile. Il suo femminismo è incarnato dalla sua bellezza autentica, senza maschere, in grado di abbattere ogni pregiudizio anche e soprattutto nel contesto storico in cui viveva. Il suo sguardo senza tempo è divenuto icona di libertà per tutte le donne, anticipando lotte che sono ancora vive nell’attualità.
In virtù della Giornata Internazionale dei diritti della donna, gli organizzatori della fortunata mostra “Frida Kahlo e Diego Rivera”, allestita a Padova, al San Gaetano, hanno deciso di celebrare un 8 marzo lungo, dal lunedì a venerdì (6-10 marzo), offrendo a tutte le donne (e ai loro eventuali accompagnatori) l’ingresso in mostra al prezzo speciale di 10 euro, già prenotabile su Vivaticket ma che sarà acquistabile anche direttamente in mostra. Dato il successo dell’esposizione padovana è però vivamente consigliato di munirsi di prenotazione.
A promuovere questa originale retrospettiva è l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova. Per poterla proporre in Italia si sono alleati la Vergel Foundation, MondoMostre e Skira, con la collaborazione dell’Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura (INBAL) di Città del Messico. Alla mostra hanno assicurato la loro collaborazione Radio Monte Carlo, la Ferrovie dello Stato e Vivaticket.
Le opere di Frida e Diego che si possono ammirare al San Gaetano vengono dalla Vergel Foundation, alla quale sono confluite le opere messicane della mitica collezione Gelman (quelle di autori europei della stessa collezione sono invece al MoMa di New York).
I Gelman acquistarono una trentina di opere di Frida e del marito Diego. Nel 1943 entrambi ritraggono la signora Gelman, in due olii su tela profondamente diversi: enorme, a figura intera, sensuale, dalla pennellata morbida, quello di Rivera; grande quanto una pagina di quaderno quello della Kahlo, che dipinge in meno di mezzo busto la donna con un’espressione scostante, appesantita da boccoli, gioielli e pelliccia.
Accanto alla grande pittura (ben 23 le opere di Frida Kahlo e 9 quelle di Diego Rivera), ad essere proposta, e non a caso, è anche la fotografia. Karl Wilhelm Kahlo, ebreo tedesco emigrato in Messico, era un abile fotografo d’architettura. Frida, giovanissima, lo accompagnava nelle sue campagne in giro per il Messico e questa collaborazione influenzò molto la sua arte, a partire dalla “consuetudine con la oggettività ed anche la crudezza di chi maneggia una macchina fotografica” fino alla rigorosa costruzione dell’immagine e al minuzioso gusto per il dettaglio”, scrive Dario Dalla Lana.
Frida, così come, in modo più limitato Diego, attrasse l’attenzione dei migliori fotografi internazionali del suo tempo. In mostra ritratti realizzati da Héctor Garcia, Manuel Álvarez Bravo, Gisèle Freund, Martin Munkacsi, Nickolas Muray, Lucienne Bloch, Edward Weston.
Una sezione, fantasmagorica, è infine riservata ai costumi messicani, i cui colori si riverberano nelle opere di lei e nelle opere, dai murales agli oli su tela, di lui.
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Foto articolo da comunicato stampa