Giulio Andreetta, concerto per pianoforte a Piazzola sul Brenta
Nella sala della Biblioteca Comunale di Piazzola sul Brenta avrà luogo sabato 28 gennaio alle 17.30 un concerto per pianoforte del compositore padovano Giulio Andreetta. Il pianista proporrà brani di sua composizione, alternandoli a capolavori di Wolfgang Amadeus Mozart (Sonata “Alla Turca”), Ludwig van Beethoven (Sonata “Appassionata”) e Alexander Scriabin. Laureatosi con il massimo dei voti e la lode sia in Musicologia che in Pianoforte, Andreetta si è imposto in alcuni importanti concorsi internazionali di pianoforte e di composizione. Con l’occasione proporrà alcuni brani di sua composizione, recentemente pubblicati dalla casa editrice Armelin di Padova. Si tratta di lavori in cui Andreetta tenta di tracciare un percorso musicale eclettico, con l’obiettivo di svincolarsi da stilemi compositivi appartenenti all’ormai tramontata stagione della musica d’avanguardia novecentesca.
Pur riconoscendo il debito nei confronti della sperimentazione minimalista di compositori come Steve Reich, Philip Glass e Terry Riley, Andreetta crea una struttura compositiva dialettica, in cui possano convivere, in un’unica dimensione, diverse suggestioni e atmosfere. Si utilizzano diverse tecniche compositive: dal minimalismo, alla serialità dodecafonica, alla musica tonale. Dall’incontro-scontro di differenti livelli espressivi nascono lavori che tentano di allontanarsi da un’adesione troppo vincolante ad un determinato stile musicale. In questo senso appare evidente il tentativo di sorpassare alcune impasse dovute alle convenzioni stilistiche e linguistiche di una determinata forma compositiva.
Tutto ciò si riverbera anche in sede interpretativa attraverso un lavoro di decostruzione antifilologico, che privilegia più la libertà creativa dell’interprete che non una supposta (ma in realtà inesistente) fedeltà allo spartito. In sostanza si tenta di muoversi in una “terra di nessuno”, al di là di facili intenti classificatori, sia per qul che riguarda l’interpretazione, che la composizione. Anche l’idea di miscelare nel programma della serata l’esecuzione di opere classiche, romantiche e di sua composizione testimonia la volontà di osservare diversi territori musicali mettendone in luce più le relazioni sotterranee che legano tra loro diversi repertori, che una convenzionale e piatta illustrazione delle caratteristiche di un determinato stile o scuola compositiva. Per info: tel. 0499696064.
NOTE SUL CONCERTO DI GIULIO ANDREETTA
Ho conseguito la laurea in Musicologia con il punteggio di 110 e lode presso l’Università degli Studi di Padova con una tesi che analizza il Minimalismo come tecnica compositiva nell’ambito della musica da film.
In particolare in questo lavoro ho messo in luce l’estrema versatilità della tecnica minimalista come accompagnamento all’immagine filmica. Si sono prese in esame alcune colonne sonore di compositori dell’ultima generazione come Hans Zimmer, Michael Nyman, Dario Marianelli. Si sono indagati i motivi del successo della musica minimalista in rapporto al cinema e anche allo spot televisivo. In sostanza si dimostra come la musica entri in un rapporto non prevaricante o “saturante” nei confronti dell’immagine filmica.
Altre ricerche successive hanno messo in luce una modalità di ascolto che si è definita come “mistica”, in riferimento alla musica minimalista. In sostanza ritengo che il modo con cui abitualmente ci si pone di fronte all’ascolto della musica minimalista sia diverso a quello abituale della musica colta. Una icastica descrizione in una critica ad un concerto di Philip Glass:
“Basta assistere ad un concerto come quello al Teatro Lirico di Milano per verificare di persona come l’estasi del pubblico sia davvero palpabile in certi atteggiamenti (teste ribaltate sulle poltrone, palpebre richiuse per interminabili minuti accompagnate da un sorriso rilassato)”
Alcune esperienze di studio alla Biennale di Musica di Venezia e al Conservatorio di Padova e di Vicenza hanno contribuito ad allargare i miei orizzonti sulla “musica dell’oggi”, attraverso lo studio, l’ascolto e il confronto. Ho però avvertito la necessità, al contempo, di ritagliarmi uno spazio di autonomia e libertà creativa.
È presente anche il desiderio che la mia musica non sia facilmente etichettabile come appartenente ad un determinato genere musicale, o che sia immediatamente incasellabile in un determinato stile compositivo. Da qui nasce una certa diffidenza nei confronti di una sperimentazione musicale che in alcuni casi può diventare puro esercizio intellettuale e non espressione sincera di una creazione individuale. Tutto ciò naturalmente influisce anche nelle mie scelte interpretative ed esecutive. Il momento dello studio quotidiano al pianoforte diventa quindi un momento di libertà, e anche quando mi confronto con capolavori della letteratura pianistica già affrontati in precedenza da una folta schiera di grandi pianisti, tento di non lasciarmi influenzare, nella resa del brano, da una o più concezioni estetiche e musicali.
Presso l’editore Armelin di Padova sono state pubblicati in Ottobre 2016 alcuni miei lavori per pianoforte. In particolare un Preludio e una Sonata per pianoforte solo e una Fantasia per due pianoforti (il cui ascolto è possibile sulla piattaforma multimediale Youtube). Sono brani premiati in vari concorsi internazionali di composizione, che mi hanno portato ad esibirmi alla Conferenza Mondiale del Pianoforte, tenutasi a Novi Sad in Serbia, nel Luglio del 2015.
In questi lavori è presente una concezione compositiva eclettica, che si serve di vari riferimenti alla letteratura pianistica classica, al minimalismo, alla dodecafonia, il tutto però con la finalità di creare una dimensione espressiva autenticamente personale.
Ho inoltre avviato una attività di valorizzazione del repertorio pianistico sudamericano, eseguendo brani di autori come Piazzolla, Villa-Lobos e Guastavino. L’interesse per questo tipo di autori nasce dalla ricerca di sonorità e armonie tipiche dei luoghi sudamericani. L’attività di compositore e quella di interprete sono avvertite come strettamente interdipendenti in un itinerario di autoperfezionamento a tutto tondo. In questo senso l’attenzione verso il repertorio sudamericano è collegata anche ad un approfondimento di alcune tecniche compositive del Novecento che si sono poste in qualche modo in alternativa rispetto alla sperimentazione delle avanguardie europee.