“Gustavo Boldrini, pittore veneziano”, retrospettiva alla galleria La Teca di Padova
Gustavo Boldrini, pittore veneziano
galleria La Teca
dal 16 al 30 settembre
Sabato 16 settembre alle ore 18 la galleria La Teca di Padova inaugura la mostra retrospettiva “Gustavo Boldrini, pittore veneziano”.
In ricordo del grande artista veneziano, nel trentennale della sua scomparsa, la galleria espone cinquanta opere di collezione privata, per rinnovarne la memoria e rivivificarne l’apprezzamento da parte degli estimatori e per diffonderne la conoscenza tra i collezionisti e gli amanti dell’arte, affinché una importante personalità della pittura del Novecento venga riscoperta e rivalutata nella sua autentica significanza culturale e storica.
LO STILE DI BOLDRINI
La pittura di Boldrini, dopo le prime prove di matrice astrattista, si evolve espressionisticamente fino a mediare le varie influenze dovute al contatto con diverse realtà e correnti, per approdare poi a una sintesi formale ai limiti del figurativismo, a una sorta di scomposizione bidimensionale del reale che trae spunto dal cubismo come da un desiderio di ritorno ad un primitivismo di stampo bizantino e bretone, che da vita a un linguaggio e a uno stile proprio e massimamente riconoscibile.
Suoi temi e motivi quelli della quotidianità: nature morte, paesaggi e la celebre e iconica, misteriosa e arcana “donna di Boldrini”.
Senza mai prescindere da una visione prettamente umanitaria ed esistenzialista dei suoi soggetti.
La sintetizzazione in campiture cromatiche modulari vede negli anni Settanta l'introduzione nelle sue composizioni di un ulteriore elemento, lo “specchio magico”: struttura narrativa in cui inserisce oggetti d'uso comune, figure e schematici paesaggi, talora arricchiti da inserti a collage.
ORARI DI APERTURA
la mostra resterà visitabile fino al 30 settembre.
dal mercoledì al sabato 10.30 - 12.30 e 16.30 - 19.30
ingresso libero
GUSTAVO BOLDRINI
Venezia 1927 - Salsomaggiore 1987
Si forma all'Istituto d'Arte e all'Accademia di Belle Arti di Venezia: fra i suoi maestri ed estimatori Felice Carena, Aldo Bergamini, Virgilio Guidi e Bruno Saetti.
Negli stessi anni stringe amicizia con Bepi Longo e Giovanni Pontini, ma anche con Raoul Schultz, Angelo Caramel, Bruno Colussi, Girolamo De Stefani. Evidente nelle prime opere la corrispondenza intellettuale con Carlo Hollesch.
Dal '47 iniziano i suoi viaggi in Europa, alla scoperta e alla ricerca di un confronto con i grandi maestri: dapprima in Germania, dove entra a contatto con la pittura del Bauhaus e della Brucke, del Blaue Reiter e scopre una particolare affinità con l'opera di Oskar Kokoschka.
Nel '53 visita l'Olanda e assimila suggestioni dalla pittura di Van Gogh, destinato a lasciare un segno permanente in tutta la sua produzione.
Al '55 si fa risalire il primo soggiorno parigino e qui cambia la firma in “Guy Boldrini”. Si trasferisce poi a Milano, dove il contatto con la luce e i volumi del paesaggio metropolitano conferiscono nuova sintesi spaziale alla sua pittura.
Negli ultimi anni si divide fra Milano, il Veneto e Salsomaggiore.
INFORMAZIONI
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