Migrazioni, diritti, sopravvivenza: Homi K. Bhabha in Aula Magna a Palazzo Bo
Per capire il pensiero di Homi K. Bhabha bisogna utilizzare categorie esplicative che non gli appartengono. Il filosofo di origine indiane si rivolge all’Occidente, lo analizza, propone modalità nuove di lettura del presente e del passato, ma è un post-colonialista e il suo lavoro è influenzato dal poststrutturalismo di Jacques Derrida, Jacques Lacan e Michel Foucault.
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Per noi occidentali il Metodo cartesiano rappresenta un approccio mentale scontato nell’argomentazione (dal formulare un concetto, giustificarlo, dimostrarne l’utilità, accettare solo le evidenze, scomporre un problema, ordinare per importanza, enumerare e revisionare), per Bhabha invece fondamentale diventa l’interstizio, l’ibridazione e il “terzo spazio”. Il filosofo sostiene che la produzione culturale è maggiore quando è anche più ambivalente.
Bhabha ritiene che tutto il senso dell’appartenenza a una nazione sia costruito discorsivamente, cioè narrativizzato. Descrivendo l’incontro tra due culture, spesso violento, Bhabha fa notare la nascita di strategie narrative in cui l’incontro non “somma”, ma crea scompiglio nella conoscenza. Si crea un “terzo spazio”, un luogo teorico e simbolico dove gli antagonismi tra dominatori e dominati si annullano nel concetto di ‘ibridità culturale’, che include la differenza e rappresenta il presupposto per un incontro costruttivo tra culture senza più gerarchie imposte. Luogo in cui il potere coloniale non viene sostituito da una primitiva e autentica cultura del luogo, ma un territorio che rimescola entrambe le visoni unilaterali che si fronteggiano.
Oriente/Occidente, nativo/emigrante, colonizzato/colonizzatore, bianco/nero scompaiono dall’orizzonte della discussione, la differenza culturale non è immutabile, né si può tornare indietro nel tempo. Popoli coloniali, postcoloniali, migranti, minoranze, genti erranti sono il segno di un confine in continuo movimento che sposta le frontiere della nazione moderna. Cambia anche il rapporto spazio e storia: il primo non è entità inerte che esiste prima e oltre la storia, è terreno mobile e conflittuale che frammenta e disloca la linearità temporale. Tentare di liberarsi dall’oppressione facendo appello alla propria identità oppositiva non fa che raddoppiarla. Il passato e il luogo delle origini non forniscono più autonomia culturale e il discorso multiculturale può rivelarsi esso stesso una gabbia. E di questi tempi, è un bel rimescolamento culturale.
L'incontro
Migrazioni, diritti, sopravvivenza: il ruolo delle discipline umanistiche è il titolo dell’incontro con Homi K. Bhabha dell’Università di Harvard, critico letterario e culturale e influente teorico della cultura postcoloniale, ospite mercoledì 6 giugno alle ore 17 in Aula Magna di Palazzo Bo, via VIII febbraio 2 a Padova, nell’ambito di BoCulture, rassegna del palinsesto Universa 2018. All’incontro sarà presente Annalisa Oboe, docente di Letteratura inglese contemporanea e studi post coloniali all’Università di Padova, e Prorettrice alle relazioni culturali, sociali e di genere.
Biografia Homi K. Bhabha
Nato a Bombay nel 1949, Bhabha si è formato e ha insegnato nelle università britanniche prima di trasferirsi all’Università di Chicago e, infine, ad Harvard, dove insegna nel Dipartimento di Inglese ed è direttore del Centro di studi umanistici ‘Mahindra’. Sviluppando il lavoro dei pensatori psicoanalitici e post-strutturalisti, Bhabha è diventato una voce profondamente originale nello studio delle culture coloniali, postcoloniali e globalizzate. Le idee e i termini influenti esplorati nei suoi saggi – come ambivalence, mimicry, hybridity – sono centrali alla teoria critica postcoloniale, ma hanno anche ispirato gli studi di management, la teoria artistica, l’architettura, studi sullo sviluppo e sui diritti umani, la teologia e molti altri campi del sapere. La sua opera rimane un riferimento essenziale per chiunque sia interessato alle prospettive culturali ibride associate al colonialismo e alla globalizzazione.
Info
La partecipazione è libera, su prenotazione.
Per maggiori info: https://ilbolive.unipd.it/it/bhabha