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L’anima della città “adottate”

Convegno sulle Company towns in sala delle Edicole

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

San Donato Milanese o Marghera, la francese Noisiel, Billund in Danimarca, Wolfsburg in Germania, Chickasaw in Alabama: tutte queste città hanno un denominatore comune. Che diventa ancora più chiaro se si citano altre località consorelle: Batadorp in Olanda, le giapponesi Toyota City, Komatsu e Hitachi, le americane Johnson City, Alcoa e Pullman.

Sono gli insediamenti sviluppati o nati ex novo vicino alla fabbrica di cui sono satellite abitativo. Così, associando al primo gruppo la ragione sociale della fabbrica relativa si avrà: ENI e Montedison, Cioccolateria Menier, LEGO, Volkswagen, Gulf Corporation. Per il secondo gruppo il legame è così simbiotico che si sono fatte adottare anche nel nome.

Ma cosa è una Company town? Esistono differenze o analogie in base alla nascita in una nazione o nell’altra? Che cosa significa passare, come successe per San Donato Milanese, in pochi anni da città agricola di 2.700 abitanti a industriale avanzata di 32.000? Esiste un “Atlante” di queste città?
 
Da mercoledì 3 a venerdì 5 ottobre in Sala delle Edicole di Piazza Capitaniato 3 a Padova si terrà la Conferenza internazionale dal titolo Company towns in a global prospective frutto del Progetto di Eccellenza Company towns in the world. Origins, Evolution and Rehabilitation (16th-20th centuries) dell'Università di Padova sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

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