Rassegna "Fedi in gioco", "Marie Heurtin" a Torreglia
Nell'ambito della rassegna inedita "Fedi in gioco: cinema e dialogo interreligioso", il cinema teatro La Perla di Torreglia presenta "Gold and copper", che sarà trasmesso 15 aprile alle 20.45.
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IL FILM
L’isolamento assoluto di un mondo senza suoni e senza immagini. È la prigione della piccola Marie Heurtin, 14 anni, nata sorda e cieca nella Francia di fine Ottocento, dove la sua incapacità di comunicare è considerata un’insanabile minorazione. Di fronte al parere del medico che la giudica “idiota”, il padre di Marie, modesto artigiano, tenta il tutto per tutto chiedendo soccorso all’Istituto di Larnay vicino Poitiers, opera delle Figlie della Sapienza, dove le suore si prendono cura di ragazze sorde. Vincendo lo scetticismo della madre superiora, la giovane suor Marguerite prende sotto la propria ala quel “piccolo animale” dal destino segnato e decide di dedicarsi con tutta se stessa a liberare Marie dall’oscurità che la avvolge.
Nel suo “Marie Heurtin – Dal buio alla luce”, Jean-Pierre Améris prosegue con sincerità di ispirazione il cammino defilato ma coerente imboccato vent’anni fa, ancora una volta scegliendo di dare voce agli invisibili e ai dimenticati in un cinema di contenuti che trascende la retorica dei buoni sentimenti per restituire la vertigine del dubbio e della grazia che si annida nelle più piccole gioie quotidiane. Raccontando la storia vera di Marie e della religiosa che contribuì a sviluppare un metodo pionieristico per l’educazione delle persone sordocieche, l’autore raccoglie un’eredità che dal “ragazzo selvaggio” di François Truffaut rimonta al pensiero del filosofo ginevrino Jean-Jacques Rousseau, innestandovi il ritratto attento e partecipe di una situazione di grave disabilità sensoriale. Una sfida vinta soprattutto evitando ogni cedimento patetico nella descrizione della sconvolgente battaglia fisica tra due corpi e due anime che lottano per comunicare. Sullo schermo prende forma una storia d’amore umile, paziente, sviluppata in punta di dita, attraverso le inquadrature sensibili delle mani che ci invitano all’esperienza sinestetica della ruvidezza di una corteccia o del calore del sole prima di diventare parola e linguaggio. Fondamentale l’apporto delle due protagoniste, l’attrice sorda Ariana Rivoire, alla sua prima apparizione nei panni di Marie, e l’intensa Isabelle Carré, straordinaria interprete di una forma di maternità spirituale che permette alla ragazzina selvaggia di crescere come donna, con dignità, autonomia, consapevolezza, capacità di fare le proprie scelte. Come d’abitudine Améris si affida per le musiche alla violoncellista francese Sonia Wieder- Atherton, ma sono i lunghi silenzi a contrassegnare una visione che con semplicità invita lo spettatore a interrogarsi su cosa significhi vivere senza poter vedere, sentire, parlare; un ponte di precomprensione che arricchisce il lungo dialogo tra cinema e diversità.
IL PROGRAMMA
- 29 aprile - Marie Heurtin, di Jean-Pierre Améris, Francia 2014, 95' (Cristianesimo)
La vera storia della quattordicenne sordocieca Marie Heurtin nella Francia del tardo Ottocento. Il padre di Marie, un umile artigiano, non si rassegna al giudizio del medico che la giudica "idiota". Disperato, si reca presso l'istituto di Larnay vicino Potiers, dove la giovane suor Margherita, nonostante lo scetticismo della Madre Superiora, prende sotto la propria ala quel "piccolo e selvaggio animale" e dedica tutta se stessa a strappare Marie dal buio che la avvolge.
INFORMAZIONI
Biglietto unico 5 euro, per abbonamenti e iscrizioni a Circolo Cinematografico visitare www.teatroperla.it
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