Mostra "Com'eri vestita?" presso l'ex Sala Pescheria di Este
La mostra “Com’eri vestita?” - Rispondono le sopravvissute alla violenza sessuale”, realizzata dal Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua, verrà inaugurata venerdì 3 marzo alle ore 18 presso la Pescheria Vecchia e rimarrà esposta fino a lunedì 13 marzo 2023.
Presentata per la prima volta nel marzo 2018 a Milano, arriva a Este grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione comunale e il Centro Veneto Progetti Donna - Auser, associazione che da più di 30 anni garantisce accoglienza alle donne coinvolte in situazioni di violenza nel territorio di Padova e provincia. Nella Città di Este, l’associazione gestisce il Centro antiviolenza DonneDeste che, insieme agli Sportelli antiviolenza ad esso afferenti, nel corso del 2022 ha accolto 119 donne di cui 17 residenti nella città di Este.
La mostra nasce dal bisogno di attirare l’attenzione del pubblico e sfatare gli stereotipi sulla violenza sessuale. Troppo spesso infatti, la domanda "Cosa indossavi? Com'eri vestita?” sottende una sfumatura accusatoria, come a dire “te la sei un po' cercata…”, puntando in questo modo i riflettori su chi subisce violenza e non su chi la agisce.
“Com’eri vestita?” è un’installazione in cui i vestiti esposti rappresentano simbolicamente quelli indossati durante la violenza subita e sono accompagnati da brevi suggestioni che le donne hanno voluto condividere, raccontando alcuni elementi della loro esperienza.
«I Centri antiviolenza che ogni giorno lavorano con le donne che sopravvivono a forme di violenza sanno che la violenza è una scelta solo di chi la agisce. Inoltre a differenza dello stereotipo secondo cui le donne subirebbero violenza sessuale prevalentemente da estranei, la maggior parte delle violenze sessuali avvengono all’interno di relazioni intime consolidate, nonostante queste non siano spesso riconosciute come tali a causa dell’idea che all’interno della coppia non possa avvenire violenza sessuale» – spiega Mariangela Zanni, Presidente del Centro Veneto Progetti Donna - Auser. «Pur nell’ambito di un quadro legislativo soddisfacente, certi stereotipi sul ruolo della donna possono costituire un ostacolo alla protezione effettiva delle vittime di violenze di genere – continua Mariangela Zanni – L'Italia infatti è stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani perché in una sentenza per un reato di stupro di gruppo i giudici avevano usato stereotipi sessisti ed indagato le abitudini private della vittima per motivare l'assoluzione degli accusati».
Secondo l’ultima indagine Istat sull’Utenza dei Centri antiviolenza, delle 19.600 donne che nel 2021 hanno affrontato un percorso di uscita dalla violenza con l’aiuto dei Centri antiviolenza, il 19,8% ha subito violenza sessuale. Analogamente, il 12% delle 1.100 donne accolte dal Centro Veneto Progetti Donna - Auser nel corso dello stesso anno hanno riferito di aver subito violenza sessuale.
Nonostante sia così frequente e se ne parli in svariati contesti, diversi stereotipi avvolgono questo fenomeno: l’Istat ha pubblicato nel 2019 un’indagine che mostra i principali pregiudizi di italiani e italiane sulla violenza sessuale: il 40% di coloro che hanno risposto all’indagine pensa che le donne che non vogliono un rapporto sessuale riescono a evitarlo, mentre il 24% ritiene che le donne provochino la violenza sessuale con il loro modo di vestire.
«I numeri sono il chiaro segno di una cultura, diffusa e difficilmente estirpabile, che ha origine da una visione distorta del rapporto tra uomo e donna – afferma Simonetta Spigolon, Assessore ai servizi sociali del Comune di Este - Il percorso di emancipazione delle donne, in quest’ultimo secolo, ha consentito notevoli passi avanti nel campo dei diritti ma non è ancora giunto, purtroppo, ad eliminare quel concetto di inferiorità che ancora fa parte del pensiero comune. Ancor oggi molte donne sono private del diritto ad una vita libera dalla violenza. L’Amministrazione comunale ha voluto inserire la mostra tra gli eventi dedicati alla Giornata Internazionale dei Diritti della Donna perché, attraverso la riflessione e la sensibilizzazione sulle discriminazioni e sulle violenze perpetrate a danno delle donne, si possa continuare sulla strada del cambiamento di questi costumi consolidati, per diffondere la cultura dell’eguaglianza e del rispetto reciproco».
La mostra sarà visitabile fino al 13 marzo 2023 dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. L’ingresso è gratuito.
Per informazioni
Centro Veneto Progetti Donna - Auser
Telefono 049.8721277
https://www.centrodonnapadova.it/
Il Centro Veneto Progetti Donna – Auser è nato nel 1990 e da allora garantisce accoglienza, supporto psicologico e legale gratuito alle donne coinvolte in situazioni di violenza, attraverso 5 Centri antiviolenza, 8 Sportelli e 5 strutture di ospitalità nel territorio di Padova e provincia.
Il Centro Veneto Progetti Donna – Auser è parte attiva di D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, la Rete nazionale che unisce 109 Centri antiviolenza gestiti da organizzazioni di donne, ed è riconosciuto dalla Regione Veneto e dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il quale è referente territoriale del Numero Verde 1522.
Foto articolo da comunicato stampa