"La Pediatria a Padova. Una storia secolare", presentazione del libro alla Sala dei Giganti
Il bambino, un paziente straordinario. Quando si ammala un bambino le cure non devono riguardare solo la malattia, ma devono contemplare il mondo che ruota intorno a lui, la scuola, i giochi, la famiglia. È con questo spirito che la Pediatria a Padova affronta i piccoli pazienti; ad essa infatti va ascritto il merito di aver riconosciuto, per prima in Italia, la peculiarità della cura del bambino tanto da istituire la prima cattedra di Pediatria come insegnamento autonomo nel 1882, e nel 1889 la prima Clinica Universitaria pediatrica.
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Esce, edito da Laterza, sotto l’egida delle celebrazioni per gli 800 anni dell’Università di Padova, il volume La Pediatria a Padova. Una storia secolare a cura di Franco Zacchello, Giorgio Perilongo e Giovanni Silvano, che sarà presentato sabato 11 dicembre 2021 alle 16.30 nella Sala dei Giganti di Palazzo Liviano a Padova, con la partecipazione delle autorità del territorio e di alcuni tra i maggiori esperti nell’ambito della Pediatria.
Il volume, che vede la prefazione del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, del già rettore Rosario Rizzuto, della presidente Società italiana di Pediatria Annamaria Staiano, e la postfazione della rettrice Daniela Mapelli, celebra la lunga e pionieristica storia della pediatria padovana, una eccellenza nell’ambito della ricerca e della cura del bambino che ha radici profonde nella storia e che si propone oggi come uno dei centri di riferimento più prestigiosi e all’avanguardia in Italia e in Europa per la pediatria.
Il libro è composto di due parti; la prima tratta delle radici storiche della Pediatria a Padova da cui emergono alcuni elementi di assoluto prestigio quali: la pubblicazione nel 1472 del primo testo mai scritto esclusivamente dedicato alla malattie del bambino da parte di Paolo Bagellardo da Fiume, medico e docente dello studio Patavino e quindi, facendo un lungo salto negli anni, l’istituzione in Italia della prima cattedra universitaria a Padova nel 1882, la cui titolarità fu data a Dante Cervesato, l’apertura 7 anni dopo della prima Clinica Universitaria Pediatrica, sempre a direzione del Cervesato e il concepimento dell’idea di costituire la Società Italiana di Pediatria avvenuto proprio nel contesto culturale che proprio in quell’epoca si viveva in città.
La seconda parte del libro tratta del ruolo pioneristico che la Pediatria di Padova ha avuto nel realizzare, prima in Italia, il modello ormai fatto proprio dalle maggiori istituzioni pediatriche nazionali di Ospedale del Bambino multi specialistico pediatrico, modello che a sua volta trovava ispirazione dai grandi Children’s Hospital americani. In questo caso si è trattato di un vero e proprio intervento di imprenditoria sanitaria che ha intercettando, dal un lato, il mutato sentire sociale sull’infanzia, sancita dalla dichiarazione dei Diritti del Fanciullo dell’ONU del 1959 e, dall’altro, l’evoluzione a cui la Pediatria al pari delle altre scienze mediche è andata incontro nelle ultime decadi del secolo scorso. Ciò ha permesso di dar vita a qualcosa di radicalmente nuovo in relazione ad una straordinaria, liberatoria novità culturale, ovvero il riconoscimento dell’identità e peculiarità biologica e psicologica del minore. L’indubbio protagonista di questa trasformazione è stato uno degli autori del libro, il prof. Franco Zacchello, allievo del prof Sartori che presa la guida della Clinica Pediatrica nel 1978 l’ha guidata nel suo percorso di trasformazione in un vero e proprio ospedale del bambino in grado di fornire un’assistenza specialistica multidisciplinare.
La Pediatria dell’Azienda Ospedale/Università di Padova costituisce un centro di riferimento per la cura della donna e del bambino a livello nazionale ed europeo: nel 2019 i ricoveri in area pediatrica sono stati 10.529, in area ostetrico-ginecologica 5.728. sempre nel 2019 sono stati operati 2.316 bambini e sono stati effettuati 53 trapianti (6 di fegato, 14 di rene e 33 di midollo).
I numeri salgono per le prestazioni ambulatoriali in area pediatrica, oltre 316 mila, e gli accessi al pronto soccorso pediatrico sono stati 25.580.
Una fotografia a parte per l’anno 2020 che ha visto il dilagare della pandemia da Covid-19: 3500 accessi al pronto soccorso, 83 ricoveri pediatrici e 53 ostetrici, oltre 15 mila tamponi eseguiti su bambini.
«La trasversalità disciplinare e la “contaminazione culturale” furono e sono il nostro marchio di fabbrica per un approccio integrato – dice il prof Giorgio Perilongo, direttore del Dipartimento di Salute della donna e del bambino -, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo unitario e coordinato di branche specialistiche mediche e chirurgiche affini: la cardiologia con la cardiochirurgia, la nefrologia con l’urologia, la neurologia e la neurochirurgia pediatrica.
Abbiamo investito, oltre che nella cura, nell’accoglienza, con servizi di psicologia clinica, assistenza sociale, mediazione linguistica e aree gioco che, per i piccoli pazienti, non sono accessorie ma fondamentali momenti di crescita e interazione. E c’è anche la scuola, dal nido alle scuole secondarie di primo grado per garantire ai bambini il diritto alla formazione. Il nostro obiettivo è quello della “cura globale”, indispensabile ai piccoli pazienti.»
Il prof. Giorgio Perilongo è responsabile del Dipartimento Universitario Salute Donna e Bambino dal 2014, è stato coordinatore di indirizzo di Malattie Rare per la Scuola di Dottorato in Medicina dello Sviluppo e Scienze della Programmazione, Direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria, Direttore della Clinica Pediatrica e Direttore del Dipartimento ad Attività Integrata di Pediatria (2007-2020) e attualmente anche coordinatore del Dipartimento Funzionale Malattie Rare.
Tra le varie specialità che insistono all’interno della Clinica e che troviamo ben rappresentate nel volume possiamo ricordare tra tutte l’onco-ematologia pediatrica, tra le prime a partire in Italia agli inizi degli anni Settanta, il cui padre fondatore può essere indicato nel prof. Luigi Zanesco, altra figura di spicco della sanità padovana e internazionale, che diresse il reparto fino al 2005; gli succedette Modesto Carli fino al 2011, dal 2011 al 2018 la direzione fu data a Giuseppe Basso, recentemente scomparso. Basso diede un impulso particolarmente importante allo sviluppo della ricerca introducendo cure innovative basate sull’immunoterapia e la terapia genica, tanto che in breve il suo laboratorio divenne centro di riferimento per la diagnostica di tutte le leucemie infantili sia a livello nazionale sia per i grandi gruppi di cura e ricerca europei sulle leucemie.
L’attuale direttrice dell’Oncoematologia pediatrica è la prof.ssa Alessandra Biffi, proveniente dal Children’s Hospital di Boston.
«Una attenzione particolare va alla formazione del personale medico e infermieristico che opera nelle nostre strutture – specifica il prof Perilongo -, che deve rispondere appieno ai criteri di specializzazione e capacità relazionali adatti alla cura dei bambini.
Il libro tratta estesamente di un altro elemento che ha segnato profondamente la storia passata e per altro anche recente della Pediatria padovana, ossia la ricerca di una nuova moderna sistemazione logistica, storia che ha visto nella bocciatura del famoso progetto dell’architetto ticinese Mario Botta, noto appunto come “la Barchetta di Botta”, la perdita di un’occasione storica unica per lo sviluppo della pediatria padovana, e che ora, dopo vent’anni vede una reale soluzione nella imminente realizzazione della nuova pediatria firma dell’architetto Striolo. I pazienti pediatrici e le loro famiglie hanno bisogno di spazi e strutture adeguati; ricostruire un ambiente familiare e socialmente stimolante è un punto irrinunciabile del programma di cura, con strutture di accoglienza per i genitori.»
A fianco delle strutture preposte alla cura del bambino vi è la Fondazione Salus Pueri che, da trent’anni supporta molte iniziative legate al benessere dei pazienti e a progetti di particola rilievo legati alla Clinica Pediatrica.
Ad ultimo il libro lancia uno sguardo verso il futuro della Pediatria padovana che trova piena espressione solo in un’autonoma struttura assistenziale accademica, contesto ideale per promuovere, cura formazione e ricerca d’avanguardia.
Info web
https://ilbolive.unipd.it/it/event/pediatria-padova-storia-secolare
Foto articolo da comunicato stampa