“The Drums: in the studio and on the stage”, Marti Jane Robertson allo Studio 2
Una delle più importanti sound engineer della scena musicale internazionale arriva allo studio di registrazione Studio 2 di Padova il 22 aprile, per una giornata dedicata interamente allo studio della batteria.
Biografia
Marti Jane Robertson non ha certo bisogno di presentazioni.
Inizia la sua carriera come ingegnere del suono nel 1977 a Seattle, sua città d’origine. Sotto l’ala esperta di Peter B. Lewis, impara le tecniche della post produzione radio e televisiva. L’anno seguente il suo amore per la musica e il desiderio di crescere professionalmente la portano a trasferirsi a New York City.
Viene presto assunta come assistente ingegnere all’Automated Sound Studios. Sotto la guida di ingegneri del suono come Elliot Scheiner e Artie Friedman, e lavorando quotidianamente con i più talentuosi musicisti e produttori del paese, la sua carriera progredisce rapidamente.
Dopo soli due anni e mezzo, a 22 anni, Marti lascia Automated Sounds come membro dello staff per diventare freelance. Inizia a lavorare regolarmente in studi storici quali A&R e The Power Station, The Hit Factory e Skyline, e accresce le sue competenze lavorando a progetti insieme ad artisti e produttori come Marcus Miller, Phil Ramone, David Sanborn, Don Grolnick e Michael Franks fra i tanti. Nel 1986 si trasferisce a Milano dove lavora come fonico FOH nel tour europeo di Eros Ramazzotti del 1990.
Questo è l’inizio di una nuova fase della sua carriera in cui collabora con i più importanti artisti della scena pop e jazz italiana, sia in studio che dal vivo. Tra i più importanti artisti con cui Marti J Robertson troviamo Art Garfunkel, Mina, Pino Daniele, Ivano Fossati, Paolo Fresu, Enrico Rava, Roberto Gatto, Marcella Carboni, Antonello Salis e Gavino Murgia.
L'evento
La giornata di studio, in collaborazione con Fusion Art Center e Parco della Musica, è intitolata "The Drums: in the studio and on the stage".
Marti Jane Robertson approfondirà gli aspetti legati alla microfonazione della batteria sia in studio che in live performance. Un'occasione unica per interagire con una professionista di livello mondiale.
“Prima che fonico, mi considero musicista - afferma Robertson - ho sempre un approccio musicale al lavoro, che sia la ripresa dei suoni, il missaggio, il mastering o il mix live di un concerto. La tecnologia serve solo per realizzare quello che ho in mente, e quella cosa che ho in mente non è altro che la mia interpretazione di ciò che ha in mente l’artista”.
Partecipazione
Il workshop è a numero chiuso con un numero massimo di 15 partecipanti a cui verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Per ulteriori info relative al workshop scrivere a fac@fusionartcenter.it