7 minuti di Stefano Massini
Mercoledì 26 novembre alle ore 20.45 prosegue la Stagione di Prosa 2014-2015 del Teatro Verdi di Padova con l’atteso 7 minuti di Stefano Massini, uno spettacolo di Alessandro Gassmann. Interpretato da Ottavia Piccolo insieme a Eleonora Bolla, Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Balkissa Maiga, Cecilia Di Giuli, Olga Rossi, Stefania Ugomari Di Blas, Arianna Ancarani, Stella Piccioni e Vittoria Corallo, 7 minuti racconta undici donne, nostre contemporanee, che formano il Consiglio di Fabbrica al centro dell’azione. Undici donne in balia della paura di perdere il lavoro, costrette ad uno sforzo eroico di raziocinio per non cedere alla legge della necessità che la Dirigenza della loro fabbrica tenta di usare come strumento di un tacito ricatto, per offuscare la loro dignità e indebolire i diritti acquisiti. Prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile dell’Umbria e Teatro Stabile del Veneto, lo spettacolo resterà in scena fino al 30 novembre. Sarà poi sul palcoscenico del Teatro Goldoni dal 21 al 25 gennaio. Note di regia
7 minuti di Stefano Massini, basato su un episodio realmente accaduto in una fabbrica francese è, in questo passaggio storico, il testo che andavo cercando. Parliamo di lavoro, di donne, di diritti, lo faremo dando voce ed anima a undici protagoniste operaie che ci permetteranno di raccontare con le loro diverse personalità, le paure per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, le rabbie inconsulte che situazioni di precarietà lavorative possono scatenare, le angosce che il mondo del lavoro dipendente vive in questo momento. Il linguaggio di Massini è vero, asciutto, credibile, coinvolgente, molto attento e preciso nel descrivere i rapporti e i percorsi di vita di undici donne, madri, figlie, tutte appunto diverse tra loro, ma capaci di raccontarci una umanità che tenta disperatamente di reagire all’incertezza del futuro. Ottavia Piccolo, Bianca, rappresenterà, tra questi undici caratteri, la possibilità di resistenza, il tentativo di far prevalere nel caos la logica, la giustizia, una sorta di “madre coraggiosa” che tenta di indicare una via alternativa. Il disegno registico, come mia abitudine, si concentrerà sul tentativo di dare verità a queste anime, descrivendone, in una scenografia iperrealista, tutte le diversità, emozioni, incomprensioni, tentando, come sempre, di amplificare le emozioni già presenti nel testo. Il teatro può davvero essere luogo di denuncia senza mai rinunciare alla produzione di emozioni, questo ho fatto finora e continuerò a fare con 7 minuti.