"Mosè, posso chiederti l’amicizia?" al Teatro Esperia
Mosè, posso chiederti l’amicizia? è il titolo della rappresentazione, che verrà portata in scena sabato 24 gennaio (ore 16) al Teatro Esperia di via Chiesanuova, 90 a Padova, scritta e interpretata da Guido Marangoni, ingegnere informatico e attore comico, promossa dall’Ufficio di Pastorale della Comunicazione e dall’Ufficio per l’Annuncio e la Catechesi della Diocesi di Padova.
Uno spettacolo interattivo dedicato in particolare ai preadolescenti, ragazzi e ragazze di seconda e terza media, invitati a dialogare con Mosè come con un amico su Facebook, con una particolare attenzione ai comandamenti.
L’interazione, però, inizia ben prima di sabato 24 gennaio, come spiega l’autore Guido Marangoni e per questo è stato attivato il sito https://mose.possochiedertilamicizia.it «Giocheremo molto sui comandamenti, e non solo con quelli della Bibbia. Invitiamo tutti a mandarci attraverso il nostro sito, i propri comandamenti. Vanno bene quelli preferiti, quelli inventati, quelli sentiti dire da altri: li useremo durante lo spettacolo. Scopriremo assieme ai ragazzi quanto sia difficile formulare comandamenti buoni».
L’occasione permetterà di rileggere il Decalogo attraverso un’ottica del tutto nuova.
«La figura di Mosè – spiega don Giorgio Bezze, direttore dell’Ufficio diocesano per l’Annuncio e la Catechesi – è fondamentale nel cammino di Iniziazione cristiana. Conoscendo Mosè, infatti, si capisce il patto di amicizia che Dio stringe con il suo popolo e che non cancellerà mai. Attraverso Mosè Dio libera il suo popolo dalla schiavitù dell’Egitto e lo accompagna lungo il cammino del deserto, proteggendolo da ogni pericolo. Conoscendo Mosè si comprende poi come ogni ragazzo, anche il più debole, sia chiamato da Dio a compiere grandi imprese. Bisogna intendere i comandamenti non come restrizioni o regole che tolgono la libertà, ma come parole per la vita, capaci di liberare da una vita malvagia che porta alla distruzione di sé stessi».
Sul piano della tipologia comunicativa della proposta don Marco Sanavio, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale della Comunicazione, sottolinea come il teatro e la rappresentazione favoriscano la traduzione di significati e di messaggi di catechesi in un linguaggio più simbolico: «Il mondo della comunicazione e quello della multimedialità possono offrire modelli di trasmissione dei concetti e delle esperienze molto efficaci: basti pensare che i giovani, grazie a videogiochi, tv e computer sperimentano sensazioni e sentimenti in grado di influire in maniera significativa nel quotidiano».
Prenotazioni consigliate telefonando al numero 049 8714746.