Uomini e donne nella scienza: stessi diritti? Incontro all’orto botanico
Sorridendo, ma non troppo, Patrizia Caraveo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica annoverata tra le 100 donne che hanno contribuito ad abbattere gli stereotipi di genere con le loro scelte e con le loro azioni nel progetto editoriale di “Donne come noi. Cento storie di italiane che hanno fatto cose eccezionali” dice: «Io so di essere stata straordinariamente fortunata perché faccio il lavoro più bello del mondo che mi ha dato grandissime soddisfazioni. Ho cominciato la mia carriera cavalcando un esperimento di grande successo e, da allora, non mi sono mai fermata. Ho ricevuto premi e riconoscimenti e sono stata persino nominata “man of the year”. Cosa posso volere di più?».
Giovedì 12 aprile alle ore 18 nell’ambito del Congresso internazionale di astrofisica "Revisiting narrow-line Seyfert 1 galaxies and their place in the Universe"che si terrà all’ Auditorium dell’Orto botanico dell’Università di Padova, Prato della Valle 57C, è previsto l’incontro dal titolo “Uomini e donne nella scienza: stessi diritti?”a cui parteciperanno Patrizia Caraveo, Istituto Nazionale di Astrofisica, e Silvana Badaloni dell’Università di Padova moderati da Rosa Nardelli, Presidente del Comitato unico di garanzia dell'Università di Padova. L’incontro è dedicato a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna laureata al mondo proprio all’Università di Padova, e vuole proporre una riflessione sul bilancio di genere nella scienza e nelle istituzioni scientifiche. Silvana Badaloni dedicherà il suo intervento al rapporto fra donne e scienza nell'Università di Padova con l’illustrazione di alcuni risultati del Bilancio di genere 2016; Patrizia Caraveo affronterà il tema nel panorama dell'astrofisica italiana. Le donne, infatti, sono ancora poche nelle discipline scientifiche sia per condizionamenti culturali sia per mancanza di un adeguato numero di "modelle" di ruolo alle quali ispirarsi.
L’evento è promosso e organizzato dal Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova e patrocinato da INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica.
L'ingresso è libero fino a esaurimento posti.