Gran concerto della “Vitaliano Lenguazza” in bombetta e feluca a Porta Portello
Giovedì 28 giugno alle ore 21, scortati dai ragazzi del Tribunato degli studenti, le forti correnti sonore della storica orchestra goliardica “Vitaliano Lenguazza” inonderanno Porta Portello. Con un repertorio che l’accompagna da 50 anni (La Vispa Teresa, Bimbe Belle facciamo all'amore, Mamma mi cago, Ea mona de'e gaine, Il Vaticano brucerà, Rosina dammela e tanti altri pezzi goliardici) la band in bombetta e feluca è ormai un punto di riferimento per simpatia e originalità della scena musicale padovana. Attraverso le sinfonie, le percussioni e gli strumenti a fiato riuscirà a farci conoscere la cultura e le tradizioni musicali goliardiche dell’Ateneo patavino anche al giorno d’oggi.
Una cinquantina d'anni fa un gruppo di goliardi (Carlo Barotti, Gigi Villani, Paolo Campesan, Marcello Zancan e Giorgio Rupolo) fondò l'orchestra destinata ad avere un clamoroso successo: la Vitaliano Lenguazza, nome “rubato” a un anziano musicista che abitava nel Ghetto.
Erano i primi giorni del 1959 e la ricorrenza dell'8 febbraio, data della tradizionale inaugurazione dell’anno accademico, si stava avvicinando. Si dotarono dei primi strumenti: armoniche e trombe. Quello “scherzo”, giorno dopo giorno, diventerà una faccenda terribilmente seria: alla piccola compagnia iniziale di suonatori aderirono altri giovani che portarono in dote allegria e amicizia. Anche se la maggioranza dei “Maestri” non aveva mai studiato musica, il gruppo trovò subito un’incredibile intesa, mettendo in cartellone concerti gratuiti per beneficienza e in partitura le loro formidabili gag e “stecche”. Negli ultimi anni è stata protagonista di molti eventi legati alla vita dell’Ateneo raccogliendo fondi per varie iniziative.
Essere goliardi è diventare “grandi” nelle piccole cose.
L’ingresso è libero.