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Formazione

Padova capitale mondiale della medicina subacquea e iperbarica

Tra voli suborbitali per civili, ricerca medico scientifica per nuove prospettive future e y-40 the deep joy, il più grande laboratorio subacqueo, dal 2 al 4 dicembre la città del Santo ospiterà il simposio internazionale

In occasione del suo 800° anno, l’Università di Padova si prepara ad accogliere la 25^ edizione del Congresso Nazionale Sims ed il Simposio Internazionale di Fisiologia e medicina ambientale, organizzato dalla Società Italiana di Medicina Subacquea ed Iperbarica, con il motto di Respira Ripara Rigenera. Una tre giorni, da venerdì 2 a domenica 4 dicembre, in cui si riuniranno i più grandi nomi del mondo accademico, militare e sportivo degli ambienti estremi, iperbarici o ipobarici.

Relatori

Tra i relatori il Tenente Colonnello dell’Aeronautica Militare Angelo Landolfi, in partenza per il primo volo suborbitale per civili; Chris McKnight, University of St. Andrews, e Carlo Reggiani, Professore Emerito dell’Ateneo patavino, sui parallelismi in immersione tra uomini, mammiferi marini e pesci; i prof americani Moon, Thom e Camporesi con gli europei Lind e Balestra sull’uso mirato dell’ossigeno; Rita Katznelson, Toronto University, sui risvolti neurologici nella riabilitazione in acqua ed iperbarica.

Padova

La scelta di Padova come sede dell’importante simposio è una decisione dovuta al fatto che la città euganea sia la Capitale mondiale della medicina subacquea ed iperbarica, grazie alle sue componenti didattiche di eccellenza, nella ricerca scientifica come nella formazione. Dall’Università, che ospita il Master di Medicina subacquea ed iperbarica, nonché la Scuola di Specializzazione di Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore, a Y-40® The Deep Joy, la piscina con acqua termale che raggiunge i - 42 metri, il più grande laboratorio subacqueo al mondo a profondità reale.

Spazio e subacquea

«Spazio e subacquea sono strettamente legati perché in entrambi gli ambiti si simula la condizione di microgravità - spiega Gerardo Bosco, direttore del master in Medicina Subacquea ed Iperbarica di Padova e presidente Simsi - .È in piscina, infatti, che i futuri astronauti testano le attività di manutenzione che effettueranno nello spazio. Altra similitudine è la gestione della pressione parziale dei gas respirabili all’interno delle tute spaziali, che sono sostanzialmente scafandri subacquei più evoluti, durante le uscite extraveicolari. L’astronauta, prima della passeggiata spaziale, effettua 4/6 ore di preossigenazione, come fosse a 6 metri di profondità, per ridurre la concentrazione di azoto dai tessuti ed evitare la patologia da decompressione, la stessa che può colpire il subacqueo nelle risalite non controllate. Grazie a questi studi, abbiamo visto negli anni persone con problemi cardiaci poter riprendere ad immergersi, grazie alla somministrazione di piccole quantità di ossigeno e limitando la profondità e gli sforzi. L’aspetto clinico, di ricerca e di formazione di questa branca della medicina - conclude il Prof. Bosco - ha trovato definitivamente nella città di Padova, la sua sede ottimale e di riferimento internazionale. Non è un caso che l’Office of Naval Research della US Navy abbia deciso di investire e finanziare i progetti di ricerca più recenti del nostro laboratorio».

Volo suborbitale

Agli incontri del Simposio, che saranno ospitati dall’Aula Magna dove insegnò Galileo Galilei, l’Orto Botanico più antico del mondo e la piscina da Guinness dei primati, prenderanno parte anche i maggiori esperti delle branche della Medicina che studiano la risposta dell’organismo in condizioni ambientali estreme e la risposta terapeutica alla somministrazione di ossigeno iperbarico, tutti aspetti clinici che condizionano ipossia e iperossia in piloti e subacquei.  Tema che sarà affrontato dalla relazione del Tenente Colonnello dell’Aeronautica Militare Angelo Landolfi, esperto di medicina aerospaziale, pronto a lasciare la Terra nei prossimi mesi per il primo volo suborbitale per civili. A lui il compito, con il Reparto Medicina Aeronautica e Spaziale (RMAS) del Centro Sperimentale di Volo, di spiegare come l'addestramento aerofisiologico con simulazioni in alta quota o anche nelle profondità delle piscine come Y-40® The Deep Joy, allena le prestazioni del personale all’ipossia e iperossia, riducendo i rischi legati al fattore umano e aumentando la sicurezza del volo.

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