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Formazione

Aperte due sale comunali di quartiere dove scrivere e produrre musica

Già più di 60 ragazzi coinvolti grazie all'associazione Volta 2000 che ha ottenuto una convenzione con il Comune

Dal mese di settembre 2021 è attivo nella Sala Musica di Voltabarozzo in via Piovese 74 e nella Sala Musica di Brusegana – Casa Leonardo in via dei Colli 108 un nuovo progetto che ha l’obiettivo di far diventare le sale di quartiere centro aggregativo per i giovani partendo proprio dalla musica. Ideato dall’associazione Volta 2000 e supportato dal Comune di Padova, Assessorato al Decentramento, il progetto prevede che le Sale Musica dei due quartieri, concesse grazie ad una convenzione all’associazione, diventino luogo dove svolgere attività a sostegno della crescita culturale e sociale dei giovani, con azioni rivolte allo studio e alla diffusione di generi musicali anche alternativi ai classici, e quindi emergenti tra i giovani.

Il progetto

Parliamo di Workstation audio digitale, Ableton live e FL studio sue funzionalità, teoria della musica armonia e melodia, come arrangiare un brano, canto e produzione musicale; cenni tecnici di acustica e teoria del suono, la creazione di un home studio, microfoni, scheda audio, controller; mixing & master per la musica elettronica, sintetizzatore e analogico, deejay, music producer, beat maker, vinili e campionamento, cenni di diritto d'autore, Siae, formazione, sostegno e tanto altro. Nato durante il primo lockdown dall’esigenza di avere un luogo fisico dove potersi incontrare e condividere le proprie produzioni, il progetto già coinvolge oltre 60 giovani dai 16 ai 25 anni e si pone l’obiettivo di creare una community tra i giovani appassionati, in modo che possano avere un punto di riferimento utile anche per allargare le proprie competenze proprio in virtù della condivisione e del reciproco supporto

Benciolini

L’assessora al decentramento Francesca Benciolini dichiara: “Grazie a questa associazione e a questo progetto, le sale verranno utilizzate da decine di ragazzi per produrre letteralmente musica, ma anche per costruire un luogo fisico per l’incontro e lo scambio di informazioni e competenze. Dopo la pandemia, spazi fisici per una maggiore socialità sono fondamentali e le nostre sale, che a volte fanno fatica ad avere come target i giovani, in questo caso sono a loro disposizione con un obiettivo molto innovativo. La fascia 16-25 anni ha sofferto molto le restrizioni dovute all’emergenza e ogni progetto che mira a farli incontrare e a far superare quel momento è per noi prezioso. Non si tratta di una semplice gestione delle sale, ma della possibilità appunto di creare incontro e creare reti di aggregazione con un lavoro anche di community building, mettendo al centro la musica e il contemporaneo. Sono giovani che parlano ai giovani e non possiamo essere più felici che le nostre sale di quartiere abbiano anche questa funzione.”

Marchi e Rosin

Il presidente dell’associazione Volta 2000, Luigino Marchi, aggiunge: “Ringrazio il Comune di Padova per questa opportunità e per aver creduto in questo progetto che mette al centro i nostri giovani in un momento in cui ne hanno estremo bisogno. L’aggregazione tra giovani è oggi più che mai importante, se si sviluppa attorno alla musica, ben venga”. Riccardo Rosin, giovane responsabile del progetto, conclude: “Il progetto è nato durante il primo lockdown. Prima ci si ritrovava in maniera estemporanea per fare musica, sempre con il supporto dell’associazione Volta 200. Durante il lockdown però ci siamo trovati a condividere online, via chat o Zoom le produzioni musicali e i lavori, e ci siamo subito resi conto di quanto servisse un luogo fisico. Ci siamo immaginati una vera e propria house production, in cui i ragazzi potessero insieme produrre musica e realizzare brani, mettendo anche in comune le proprie competenze, a disposizione degli altri. Dietro a un brano o ad un disco infatti esistono ruoli e competenze differenti, il nostro obiettivo è metterli assieme anche nell’ottica dell’aiuto reciproco, perché l’unione fa la forza. Parliamo di circa 60 ragazzi già attivi che frequentano le due sale. Quella a Voltabarozzo, in via Piovese è più adatta a delle performance live e infatti contiene strumentazione come tastiere analogiche o giradischi in vinile. A Casa Leonardo invece abbiamo installato pc e software per la composizione elettronica, con l’intento di differenziare le due sale e utilizzarle per obiettivi differenti seppur in un unico progetto. Entrambe sono aperte a chiunque voglia anche solo affacciarsi a questo mondo, con la volontà di allargare sempre di più la rete”.

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