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Giovedì, 25 Aprile 2024
Scuola

Senza mascherine, ma in gruppi fissi: le linee guida per il ritorno negli asili

I dubbi di Assonidi in merito alle linee guida si sono “trasformati” in un documento di otto punti che l’associazione ha indirizzato alla Regione Veneto

Arrivano le linee guida del Ministero dell’Istruzione per il ritorno negli asili in presenza dei bimbi da zero a sei anni. E la prima notizia è che non dovranno indossare la mascherina.

Linee guida

«In compenso - spiega Davide Barollo, segretario di Assonidi Ascom Confcommercio - nel documento ministeriale leggiamo che ci saranno gruppi/sezioni stabili organizzati in modo da essere identificabili, con l'individuazione per ciascun gruppo del personale educatore, docente e collaboratore, con lo scopo prioritario di semplificare l'adozione delle misure di contenimento conseguenti a eventuali casi di contagio e limitarne l'impatto sull'intera comunità scolastica». Non solo: l'organizzazione degli spazi prevede aree strutturate, nel rispetto delle esigenze della fascia di età, anche attraverso una diversa disposizione degli arredi, affinché si possano realizzare le esperienze quotidianamente proposte, nel rispetto del principio di non intersezione tra gruppi diversi, utilizzando materiale ludico-didattico, oggetti e giocattoli assegnati in maniera esclusiva a specifici gruppi/sezioni. In particolare, dovrà essere valorizzato l'uso degli spazi esterni e di tutti gli spazi disponibili che potranno essere “riconvertiti” per accogliere stabilmente gruppi di relazione e gioco. Aggiunge Elisabetta Rampazzo, presidente di Assonidi Ascom Confcommercio: «Finalmente si comincia a ragionare su qualche indicazione certa. Anche se i dubbi rimangono».

Documento

E i dubbi di Assonidi sono diventati un documento che l’associazione ha indirizzato alla Regione Veneto, con la quale, in questi mesi, sono state risolte molte questioni. Un documento che è stato condensato in otto punti: «Primo: concordiamo sulla misurazione della febbre in ingresso. Secondo: le educatrici e le insegnanti difficilmente potranno mantenere lo stesso gruppo epidemiologico, soprattutto per una questione di ore contrattuali massime che possono essere lavorate in una giornata, e per l’ampiezza d’orario d’apertura giornaliera di una struttura, che nella maggior parte dei casi non coincide, e per dare un servizio ai genitori deve essere garantita la pre-accoglienza e la post accoglienza impossibile da applicare a gruppi fissi. Terzo: eliminazione delle regole restrittive sull’ingresso dei genitori all’interno della struttura, soprattutto in vista degli inserimenti che non si possono fare senza il genitore presente. Quarto: redigere un registro da mantenere per 14 giorni, dove scrivere tutte le persone che sono di passaggio all’interno delle strutture (genitori per informazioni, fornitori, tecnici). Quinto: creare un protocollo semplice per la gestione delle malattie da parte di bambini e dipendenti; il blocco del gruppo dovrebbe avvenire se effettivamente viene riscontato un caso positivo Covid 19 dopo un tampone, e non bloccare gruppi in maniera preventiva per una semplice febbre, così facendo rischiamo che nel periodo autunnale con la comparsa dell’influenza stagionale, le strutture siano costrette a continue chiusure come sta già accadendo ora. Sesto: per il personale docente e non docente screening prima dell’inizio dell’anno scolastico e a ripetizione ogni 20 giorni. Settimo: effettuare i test rapidi nei bambini se essi presentano sintomatologie sospette, mettere in isolamento un bambino e l’intera famiglia, porta a notevole disagi. Si corre il rischio che nessuno vada più dai pediatri e medici di base ma che si riempiano i pronto soccorso. Ottavo: si continuerà a favorire l’outdoor, ma con la consapevolezza che andremo verso stagioni molto piovose, dove potrebbe diventare difficile farlo soprattutto nei momenti di accoglienza».
Conclude Elisabetta Rampazzo: «La nostra preoccupazione è che difformi valutazioni da parte dei pediatri possa contribuire a creare confusione. Per cui non sarebbe male che, anche su quel fronte, fossero diramate delle linee guida».

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