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Venerdì, 19 Aprile 2024
Università

800 anni del Bo, arriva in bici il team degli scholares vagantes

l team ciclistico ha attraversato l’Europa percorrendo 4.475 chilometri e visitando le più significative università di Inghilterra, Francia, Spagna e Italia

Il  team ciclistico degli Scholares vagantes partito due mesi fa dall’Ateneo patavino, proprio come nella canzone di Paolo Conte, è spuntato infine dalla curva di via San Francesco ed è arrivato al Bo. Oggi hanno percorso insieme gli ultimi chilometri per le vie della città per entrare alle 16.00 a Palazzo del Bo, in via VIII febbraio 2, sede dell’Ateneo. Nella passerella finale hanno sfilato toccando i luoghi simbolo di Padova: Prato della Valle, Santa Giustina, Sant’Antonio e infine da via San Francesco arriveranno appunto sul liston davanti a Palazzo Bo per entrare in Cortile Nuovo.

L'accoglienza

Ad accogliere i ciclisti la rettrice, Daniela Mapelli, Antonio Paoli, prorettore con delega al Benessere e allo sport e il consigliere del Comune di Padova, Diego Bonavina. Gli Scholares vagantes erano partiti da Oxford il 21 aprile scorso nel nome degli 800 anni dell’Università di Padova con tappe a Cambridge, Sorbona di Parigi, all’Università di Salamanca e all’Alma Mater Studiorum di Bologna. Alla cerimonia di consegna degli attestati ai partecipanti del progetto Scholares vagantes si sono uniti Matilde Girolami, prorettrice con delega al Diritto allo Studio, Massimiliano Zattin, prorettore con delega al Dottorato e al post lauream, Marco Ferrante, prorettore con delega alla Didattica, e Paolo Sambo, prorettore con delega alle Politiche per le sedi decentrate, che hanno consegnato alla rettrice Mapelli i doni delle cinque università visitate (Oxford, Cambridge, Sorbona, Salamanca e Bologna).

Mapelli

«L’Università di Padova ha voluto ricordare, con questo viaggio, ottocento anni di una storia legata da sempre a doppio filo con il concetto di identità europea. Un’Europa basata su quella libertà che fa parte del nostro motto: universa universis patavina libertas – ha affermato Daniela Mapelli, Rettrice dell’Università di Padova –. Libertà di studio, di pensiero, di espressione, di dibattito e libertà di movimento delle persone e delle idee, libertà religiosa, politica e accademica: declinazioni diverse di un unico fondamentale valore che – e ce lo dimostrano gli eventi dei giorni nostri, in questo 2022 – non è scontato né garantito ora come non lo era ottocento anni fa, quando l’accademia patavina è stata fondata. Come i medievali scholares vagantes, che attraversavano i confini alla ricerca di una cultura comune, i protagonisti di questo viaggio hanno rinsaldato, tappa dopo tappa, il profondo legame tra atenei che condividono una lunga storia alle spalle. Un legame fatto di valori comuni che affondano le loro radici nel passato, caratterizzano il nostro presente e ci guidano nel dare forma al futuro che stiamo costruendo attraverso la formazione delle nuove generazioni, la ricerca e l’innovazione scientifica, tecnologica e sociale».

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