Durante la seduta di martedì 10 maggio del Senato accademico sono state discusse le nuove linee guida per l’attivazione della carriera alias. Da oggi si può richiedere la carriera alias semplicemente compilando un modulo fornito da Unipd, senza dover consegnare anche la documentazione medico-diagnostica.

Le linee guida

«Finalmente la carriera alias diventa più accessibile, grazie al nostro lavoro non sarà più obbligatoria la diagnosi di disforia di genere per averla - dichiara Alessia Conti, rappresentante in Senato accademico con l'Udu Padova - Sono state approvate la maggior parte delle richieste che abbiamo fatto e di questo siamo soddisfatti. Ma c'è ancora tanto lavoro da fare per tutelare gli studenti che richiedono la carriera alias, ed è per questo che continueremo a lavorare». L’Ateneo patavino aveva aperto alla possibilità di carriera alias dopo una campagna di Studenti Per Udu Padova nel biennio 2012/2013. La campagna venne accolta dall'Università con una formulazione più rigida perché richiedeva la presentazione di documentazione medico-diagnostica e la nomina di una commissione di valutazione delle istanze, rendendo questo processo lento e pieno di criticità. «È un diritto di tutti e tutte potersi sentire a proprio agio nell’ambiente universitario in cui ci si trova - sottolinea Domenico Amico, coordinatore dell'Udu Padova - Perché è importante che tutti e tutte possano sostenere il proprio percorso di studi senza dover affrontare il disagiante confronto relativo all'opposizione tra il proprio aspetto esteriore ed il nome portato dalla nascita. Ad oggi la carriera alias presenta ancora diversi limiti: il doppio libretto non ha valore legale e non è quindi applicabile in molti contesti al di fuori dell’Ateneo, come ad esempio nel proprio certificato di laurea, durante i tirocini da svolgere o quando si svolge l’esperienza Erasmus. Continueremo a lavorare perché gli studenti siano tutelati e perché si sentano al sicuro all'interno e all'esterno delle mura universitarie».