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Contro la flavescenza dorata al via la collaborazione con le università di Padova e Verona

Caner: «L’obiettivo di questo nuovo progetto sarà quello di ottenere nuove informazioni sulla reale efficacia delle attuali sostanze attive ammesse in viticoltura sui diversi stadi di sviluppo dell'insetto. Dati che consentiranno di pianificare strategie ancora più efficaci di contenimento»

Continua l’impegno della Regione del Veneto per contrastare il fenomeno della flavescenza dorata, una grave malattia della vite causata da un fitoplasma che provoca infezioni di tipo epidemico. La giunta regionale, infatti, su proposta dell’assessore all'agricoltura del Veneto Federico Caner, ha dato il via libera all'accordo di collaborazione con l’Università degli Studi di Padova e l'Università degli Studi di Verona per l'esecuzione del progetto di sperimentazione fitosanitaria in viticoltura chiamato: “Prove di contenimento di Scaphoideus titanus in Veneto”.

C’è preoccupazione

«Questa patologia – spiega l’assessore Federico Caner - può essere trasmessa da pianta a pianta attraverso la pratica dell'innesto, ma soprattutto attraverso insetti vettori, come la cicalina Scaphoideus titanus di origine nordamericana. Tra il 2018 e il 2020 le manifestazioni epidemiche causate dalla flavescenza dorata, o dai giallumi in genere, hanno assunto dimensioni maggiori e molto preoccupanti, interessando soprattutto le zone viticole delle province di Treviso, Vicenza, Belluno, e in parte di Venezia e Verona. La Regione con il suo Servizio Fitosanitario è impegnata nell'attività di monitoraggio della malattia e del vettore, attraverso il coordinamento di un’azione capillare sul territorio. L’obiettivo di questo nuovo progetto sarà quello di ottenere nuove informazioni sulla reale efficacia delle attuali sostanze attive ammesse in viticoltura sui diversi stadi di sviluppo dell'insetto. Dati che consentiranno di pianificare strategie ancora più efficaci di contenimento».

Le linee guida

La giunta ha, inoltre, istituito un tavolo scientifico di lavoro composto dai rappresentanti delle Direzioni regionali competenti: agroambiente, agroalimentare e fitosanitario; delle Università di Padova e Verona, dei consorzi dei vini Doc del Veneto, delle cantine sociali, dei soggetti gestori dei fondi di mutualizzazione per fitopatie e infestazioni parassitarie, delle organizzazioni agricole componenti il Tavolo Verde, del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria), e del CIRVE (Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed enologia). I componenti parteciperanno ai lavori a titolo gratuito. Tra gli obiettivi del tavolo la raccolta e la messa a sistema dei dati sulla patologia e la definizione delle linee guida per il suo contenimento.

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