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Leucemia cronica Clpd-Nk: un team dell'UniPd ne ha definito le alterazioni genetiche

Importante traguardo per la ricerca medica padovana che ha individuato le principali alterazioni di una forma rara di leucemia. Permetteranno di sviluppare trattamenti mirati

Scoprire come mutano i geni legati alla rata leucemia cronica Clpd-Nk per mettere a punto nuove strategie di cura mirate. É l'obiettivo che ha mosso il lavoro di ricerca portato avanti da due gruppi di ricercatori dell'Università di Padova e recentemente pubblicato su «Blood Cancer Journal».

La ricerca

“A high definition picture of somatic mutations in chronic lymphoproliferative disorder of natural killer cells” è il titolo dell'analisi coordinato da tre docenti: Stefania Bortoluzzi del dipartimento di Medicina molecolare e Renato Zambello e Gianpietro Semenzato del dipartimento di Medicina. Per dieci anni sono stati studiati 57 casi di pazienti affetti da questa rara leucemia, sviluppando le analisi nei laboratori del dipartimento di Medicina molecolare e del Vimm con il sostegno di Airc.

La malattia

La leucemia cronica Clpd-Nk è una malattia linfoproliferativa in cui giocano un ruolo centrale le cellule natural killer (Nk). Si tratta di un tipo di linfociti fondamentali per il sistema immunitario, quelli che normalmente riconoscono e uccidono le cellule tumorali. In questo tipo di leucemia le cellule Nk vengono prodotte in quantità eccessiva diventando loro stesse cellule cancerose. I gruppi di ricerca hanno dimostrato che tali cellule tumorali sono soggette a molte mutazioni dei geni. Tra questi figurano anche quelli che vengono colpiti dai farmaci usati per le terapie. Se dunque i geni bersaglio del farmaco mutano, quest'ultimo rischia di non fare più effetto. Ecco il motivo ch ha spinto a studiare tali mutazioni: catalogandole e conoscendole si potranno sviluppare trattamenti mirati e più efficaci.

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