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Zero alloggi per studenti, il centrosinistra: «La Regione si decida ad investire per garantire il diritto allo studio»

A sostenerlo sono le consigliere regionali Vanessa Camani ed Elena Ostanel, firmatarie di un’interrogazione all’assessore Donazzan per provare a risolvere un problema che trascinerà dietro l'ateneo e l'intera città

«La carenza di alloggi per gli universitari è una questione che la Regione deve decidersi ad affrontare, perché anni di inerzia hanno reso la situazione insostenibile. Servono più risorse affinché sia davvero garantito il diritto allo studio anche ai fuori sede». A sostenerlo sono le consigliere regionali Vanessa Camani (vice capogruppo del Partito Democratico) ed Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), firmatarie di un’interrogazione all’assessore Donazzan, insieme ai colleghi Possamai, Zottis, Zanoni e Bigon, in cui ribadiscono le difficoltà per migliaia di studenti, in primis a Padova, ma anche nelle sedi distaccate di Vicenza, Rovigo e Treviso.

Il caso

E' montato ormai da dieci giorni grazie all'allarme lanciato dagli stessi studenti. Un problema che non riguarda solamente loro, ma che in prospettiva potrebbe danneggiare l'ateneo padovano e l'intera città, che vive di studenti universitari fuori sede. Non ci vuole poi molto a perdere la fama e svuotarsi a vantaggio di altre capitale universitarie, pronte ad accogliere il bacino di studenti che da sempre si abbevera a Padova.

Il rischio

«Duemila ragazzi e ragazze senza alloggio sono una cifra spaventosa che non nasce però oggi - attacca Camani - Da tempo i rappresentanti degli studenti denunciano due problemi oggettivi: le residenze messe a disposizione dall’Esu (le aziende regionali per il diritto allo studio universitario) sono troppo poche, mentre sul mercato privato i prezzi sono fuori controllo, nonostante il Comune di Padova abbia predisposto contratti d’affitto a canone concordato, con sgravi fiscali per gli affittuari». «L’aumento della domanda deve trovare un corrispondente incremento dell’offerta, senza ricorrere obbligatoriamente al libero mercato dove i costi sono spesso insostenibili per gli studenti e le loro famiglie - sottolinea Ostanel - Di questo passo saranno sempre di più quelli che decideranno di non iscriversi all’Università o magari di farlo altrove, perché in Veneto è un salasso. E così rischiamo di perdere i migliori talenti.Gli Esu devono garantire, attraverso finanziamenti regionali cospicui, alloggi e spazi adeguati alla popolazione universitaria veneta - aggiungono in chiusura - E la Regione faccia la propria parte, partendo dalle risorse strategiche del Pnrr, che devono essere indirizzate proprio in favore delle giovani generazioni».

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