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800 ANNI

La mostra e il filmato realizzato per i sette secoli del Bo

Da sabato 14 maggio, nella Sala della Cucina del Teatro anatomico a Palazzo del Bo, sarà possibile accedere alla seconda mostra tematica dedicata al 700° anniversario di fondazione dell’Ateneo di Padova avvenuta nel 1922

L’anniversario degli 800 anni dell’Università di Padova è anche l’occasione per valorizzare sia i documenti d’Archivio di Ateneo che mettere in risalto il ruolo di un archivio come istituto culturale di conservazione. Da sabato 14 maggio, nella Sala della Cucina del Teatro anatomico a Palazzo del Bo, sarà possibile accedere alla seconda mostra tematica dedicata al 700° anniversario di fondazione dell’Ateneo di Padova avvenuta nel 1922.

La mostra

«Reperti rari e spesso emozionanti, come lo è stato vedere il video delle celebrazioni per l’inaugurazione dell’anno accademico del 1922 – afferma Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova – I documenti del nostro archivio sono un patrimonio preziosissimo, in grado di raccontare e far toccare con mano la storia del nostro ateneo. Le esposizioni tematiche che stiamo organizzando nella sala della Cucina del Teatro Anatomico permettono a visitatrici e visitatori di immergersi nel passato, rileggendo momenti cruciali dei nostri ottocento anni di storia». Nella prima esposizione ("L'Archivio al femminile"), iniziata in occasione dell'8 marzo e conclusa il Primo maggio e dedicata alle donne all’Università di Padova, è stato possibile vedere l'originale del verbale di laurea della prima donna laureata, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, documenti della scuola di ostetricia tra l'800 e il 900 con alcune foto delle levatrici e infine il fascicolo di studente di Elvira Poli, prima donna ingegnere. Nella seconda esposizione in programma che si potrà visitare da sabato 14 maggio nel percorso delle visite guidate al Palazzo del Bo, sempre nella Cucina del Teatro Anatomico, l’Archivio di Ateneo racconterà attraverso i suoi documenti il Settimo Centenario del 1922. Si tratta di documenti eccezionali: la lista di spedizione degli inviti (oltre il migliaio), in lingue diverse (dal latino al sanscrito); l'accettazione a fare parte Comitato d’onore da parte dell'allora presidente del Consiglio dei Ministri Luigi Facta; l'autorizzazione all'annullo filatelico e relativo annullo, i biglietti d'invito alla cerimonia solenne del 15 maggio nel Palazzo Ragione; la lettera con cui la contessa Papafava chiede alle donne, a nome del Comitato, di partecipare al dono delle mazze d’argento all'Università; il Programma delle giornate goliardiche, la Cantica “Bertacchi” (Inno scritto dal prof. Giovanni Bertacchi per la Cerimonia Solenne), la lettera con cui il Direttore dell’Istituto Pollini conferma che il maestro Zandonai curerà l’armonizzazione e l’esecuzione dell’inno da parte del coro degli studenti; le lettere di adesione alla cerimonia da parte di università e istituti culturali italiani ed europei (dall'Università Cattolica Sacro Cuore, all'Università ucraina di Leopoli, dall'Università di Reykjavik a quella inglese di Cambridge all'americana Stanford o istituti come lo Smithsonian, fino all'Università di Città del Capo e la Medersa di Costantina in Algeria, e ancora di Melbourne, di Cuba, Haiti, Santo Domingo e della giapponese Fukuoka), ma anche il plauso di stati europei o dei nuovi stati (Estonia, Lettonia e Unione Sovietica) nati dalla disgregazione degli imperi nell’Europa centro-orientale alla fine della prima guerra mondiale.

Sette secoli

Di particolare interesse sarà anche la proiezione del filmato del 1922 “La solenne celebrazione del settimo centenario di fondazione della Regia Università di Padova” in cui scorrono le immagini del Bo, dei Goliardi padovani, dell'Orto Botanico, dell'Osservatorio astronomico della Specola, della medaglia commemorativa, dell'arrivo di re Vittorio Emanuele III alla stazione di Padova e della sua visita in Municipio e al Museo Civico. Il filmato, in 35 millimetri della durata di poco meno di tre minuti, venne commissionato nel 1922 dal Comitato degli studenti, in accordo con la Commissione generale, alla Ambrogio Film, e narra i tre giorni di festeggiamenti padovani. Nel 2000 venne restaurato e fatte due copie di sicurezza da L'immagine ritrovata - Cineteca di Bologna e infine digitalizzato sempre dalla Cineteca nel 2019. Analizzando il montaggio delle immagini e le cronache del tempo è stato anche possibile ricostruire i retroscena della visita di re Vittorio Emanuele III. I tre giorni di festeggiamenti per il Settimo Centenario iniziarono il 14 maggio del 1922 con l'inaugurazione della Mostra degli strumenti scientifici. Nel primo pomeriggio si svolse la prima adunanza dei delegati, nell'Aula Magna di Palazzo Bo. Successivamente, gli ospiti furono chiamati a designare gli oratori per la cerimonia solenne che si sarebbe svolta il giorno successivo: Suniti Kumar Chatterjee, professore di lingue indiane all'Università di Calcutta, a rappresentare l'Asia; Einar Biilmann, rettore dell'Università di Copenaghen, parlò a nome dei Paesi nordici; per l'Impero britannico l'onere cadde sul professor Archibald Garrod, docente di medicina interna all'Università di Oxford; fu scelto, poi, per la Germania l'orientalista Carl H. Becker; i Paesi latini, americani ed europei, furono rappresentati dal fisiologo Charles Richet; gli Stati slavi elessero il rettore dell'Università di Praga, Bohumil Nemec, mentre gli Stati Uniti d'America furono rappresentati dal professore di lingue romanze dell'Università dell'Illinois, Kenneth McKenzie. Per l'Italia parlò il senatore Luigi Luzzatti, professore di Diritto Costituzionale all'Università di Roma. L'evento cruciale fu la Cerimonia Solenne del 15 maggio, tenutasi nel Salone del Palazzo della Ragione. Mentre gli studenti, le autorità militari e l'élite cittadina si accomodavano nei posti loro assegnati, il corpo accademico padovano e le delegazioni diedero vita a un corteo che da Palazzo Bo li condusse al luogo della celebrazione. Dopo gli accademici, fece il suo ingresso Vittorio Emanuele III, giunto in città proprio quella mattina, che si accomodò sul palco d'onore insieme al rettore Luigi Lucatello. La cerimonia iniziò con i discorsi del rettore, del sindaco Milani e di Nino Tamassia, oratore ufficiale dell'Università di Padova. Al termine dell'intervento, gli studenti eseguirono, sotto la direzione di Bertacchi, l'inno. Toccò poi ai delegati eletti il giorno precedente parlare e, infine, fu il turno del ministro dell'Istruzione Pubblica Antonino Anile. Successivamente vi fu un ricevimento all'Orto Botanico che terminò con una visita guidata di Giuseppe Gola, direttore dell'Orto. Il terzo giorno, 16 maggio, si aprì con le Onoranze per Morgagni, che si tennero sempre in Aula Magna, organizzate da una commissione presieduta da Augusto Bonome. Dopo un lungo discorso che ripercorse la vita e l'attività del famoso medico, furono consegnate ai capi delle delegazioni universitarie le lauree ad honorem.

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