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Martedì, 16 Aprile 2024
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Sei giovani talenti per immaginare il futuro del quartiere fieristico di Padova: il progetto C-Lab

L'H-Team immagina come sviluppare il progetto di crescita ed evoluzione del quartiere fieristico già impostato da Padova Hall per dar vita a un nuovo "Polo di Contaminazione" che ospiterà esposizioni, eventi, centri di ricerca, startup, servizi per l’internazionalizzazione delle imprese e aule universitarie

Sei giovani talenti dell’Università di Padova immaginano come sviluppare il progetto di crescita ed evoluzione del quartiere fieristico già impostato da Padova Hall - la società proprietaria del marchio Fiera di Padova che cura lo sviluppo del quartiere di via Tommaseo - per dar vita a un nuovo "Polo di Contaminazione" che ospiterà esposizioni, eventi, centri di ricerca, startup, servizi per l’internazionalizzazione delle imprese e aule universitarie: è questo il contributo di C_Lab - Contamination Lab Veneto, il progetto lanciato nel mese di marzo dall’Università degli Studi di Padova in collaborazione con UniSmart - Fondazione Università degli Studi di Padova e in partnership con Padova Hall.

H-Team

Un lavoro iniziato in pieno lockdown, quando i ragazzi di H-Team (questo il nome del gruppo multidisciplinare) si sono confrontati in lunghi brainstorming e scambi di idee tramite videochiamate, chat ed email. Spiega Luca Veronesi, direttore generale di Padova Hall: «Il Contamination Lab coglie in pieno lo spirito con cui Padova Hall vuole porsi come risorsa per il rilancio economico della città di Padova. Immaginare nuove modalità di progettazione e utilizzo degli spazi, a partire dalle esigenze di tutti i partner, è un’attività utilissima in questa fase: integriamo le funzioni tradizionali con nuove realtà d’eccellenza moltiplicando le opportunità per tutti». Psicologia del lavoro, ingegneria gestionale, architettura, giurisprudenza e scienze politiche: sono questi gli ambiti di specializzazione dei sei studenti di H-Team. Hanno iniziato ad analizzare il mercato e i competitors di Padova Hall, e ora stanno preparando dei questionari che presto saranno sottoposti alle realtà che entreranno a far parte del futuro Polo. Oltre alla Fiera con le sue manifestazioni e le strutture espositive, il nuovo Centro Congressi in via di completamento, Smact Competence Center (il partenariato pubblico-privato per il trasferimento tecnologico in ambito Industria 4.0), il Polo Universitario di Ingegneria che sorgerà al posto dell’attuale Padiglione 2, l’Incubatore di startup del Galileo Visionary District e Promex, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Padova dedicata alle attività di internazionalizzazione. Aggiunge Antonio Santocono, presidente di Padova Hall: «Il quadrante compreso tra via Tommaseo, via Goldoni e via Rismondo ospiterà presto nuove funzioni d’eccellenza, dalla ricerca universitaria al trasferimento tecnologico all’innovazione. Queste non andranno a sostituire ma a integrarsi con le tradizionali funzioni espositive, potenziandole e moltiplicando le opportunità per tutti». Chiude il giro di commenti Fabrizio Dughiero, Prorettore al trasferimento tecnologico dell’Università di Padova: «Il Contamination Lab è un’iniziativa chiave per stimolare la collaborazione tra studenti, imprese e associazioni del territorio. Si tratta di un progetto strategico, fortemente multisciplinare, in cui il talento di giovani studenti, laureati e dottorandi permette lo sviluppo di idee creative e soluzioni imprenditoriali».

Giovani talenti

Il più giovane del gruppo è Marco Mengo, classe 1998, laureando in psicologia del lavoro. Silvia Targa, classe 1995, è laureanda della magistrale di Studi Europei. Tommaso Meneghin, classe 1996, lo è in Ingegneria Gestionale magistrale. Erika Grappiglia, classe 1996, frequenta l’ultimo anno di Giurisprudenza. Elisa Ravasio, classe 1996, laureatasi con lode in Scienze Psicologiche Sociali e del Lavoro, è all’ultimo anno della Magistrale in Psicologia Sociale del Lavoro e della Comunicazione. Infine, Giuseppe Busà, classe 1995, è laureando in Ingegneria Edile - Architettura presso l'Università di Padova. Al momento H-Team sta analizzando le prime idee portate alla luce attraverso il metodo di brainstorming. Grazie anche ai risultati dei questionari - che saranno sottoposti anche ai cittadini - la squadra concretizzerà queste idee in una proposta progettuale, che sarà presentata in autunno. C_Lab 2020, progetto finanziato dal MIUR avvalendosi delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, prevede sei sfide per altrettanti team di studenti, a cui vengono riconosciuti dei crediti formativi. UniSMART mette a disposizione i suoi project manager che seguono come tutor i sei gruppi di lavoro e si interfacciano con le aziende coinvolte.

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