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Emergenza nutrie, un corso per gli agricoltori

Interesse per l’attività formativa a Ospedaletto Euganeo e a Padova: «E’ una delle attività previste dal piano regionale di controllo, organizzeremo altre lezioni»

Interesse per i corsi di formazione rivolti ad agricoltori e proprietari di terreni agricoli per lo svolgimento delle attività di controllo delle nutrie. Quasi un centinaio i partecipanti ai primi due appuntamenti organizzati da Coldiretti Padova: in particolare una sessantina i partecipanti a Ospedaletto Euganeo, gli altri nella sede di Padova. L’attività formativa è stata organizzata dall’ufficio formazione di Coldiretti Impresa Verde Padova con la Regione Veneto, Direzione agroambiente, programmazione e gestione ittica e faunistica venatoria e con la Polizia Provinciale. Gli stessi agenti e gli esperti della Regione hanno partecipato come relatori alle lezioni, fornendo informazioni utili, sia a livello teorico che pratico, agli agricoltori e proprietari di terreni agricoli per l’attività di controllo delle nutrie.

Corsi

«Visto l’interesse e l’adesione - spiega Giovanni Dal Toso, vice presidente di Coldiretti Padova, intervenuto al corso di Ospedaletto Euganeo - di fronte ad un’emergenza così sentita nelle prossime settimane organizzeremo altre lezioni, in modo da mettere una maggior numero possibile di agricoltori e proprietari nelle condizioni di intervenire efficacemente sui propri terreni. La formazione per gli operatori, siano essi proprietari o conduttori dei fondi agricoli, è una delle attività previste dal piano di controllo della nutria, approvato dalla Regione più di un anno fa, all’inizio di agosto 2021, che resterà in vigore fino a tutto il 2025. Come Coldiretti aveva chiesto con forza, ora agli agricoltori e ai proprietari dei fondi viene data la possibilità di catturare le nutrie e di ricevere l’adeguata formazione per svolgere in tutta sicurezza questa attività e tutelare i propri terreni. Anche in questi mesi i nostri agricoltori stanno facendo i conti con i danni provocati dalle gallerie scavate dalle nutrie, che costituiscono un pericolo per gli operatori, con il concreto rischio di ribaltamento dei trattori. Sempre le gallerie sono la causa di emergenze ambientali come le frane lungo gli argini dei corsi d’acqua. A questo si aggiungono i danni alle produzioni in campo. Stiamo parlando di perdite che si possono quantificare in diverse  centinaia di migliaia di euro in tutta la provincia».

Nutrie

Censimenti ufficiali sulla consistenza delle nutrie non ce ne sono ma la Regione stima la presenza media di una nutria per ogni ettaro di superficie quindi, per la Provincia di Padova, si calcola che possano essere presenti tra i 220 e i 250 mila esemplari, con una concentrazione maggiore nella Bassa padovana e nel Piovese, in particolare lungo i corsi d’acqua che solcano le nostre campagne.

Test

Il corso, della durata di 4 ore con un test finale da superare, spiega Coldiretti Padova, ha fornito nozioni base in materia di zoologia applicata alla caccia, con particolare riguardo alla biologia ed etologia della nutria, prove pratiche di riconoscimento della specie e nozioni sulla presenza e l’impatto della nutria. Viene approfondita anche la legislazione venatoria con particolare riguardo alle norme di sicurezza sull’uso di armi e munizioni da caccia. Spazio  alla tutela della natura e ai principi di salvaguardia delle produzioni agricole. Non mancano infine nozioni di primo soccorso.

Coldiretti

Il piano regionale di controllo, aggiunge Coldiretti Padova, conferma la preferenza della cattura mediante gabbie trappola, affidate ai proprietari e conduttori dei fondi in comodato, appositamente formati), con possibilità da parte degli stessi di procedere direttamente alla soppressione del capo, anche se privi di porto d'armi, attraverso dispositivi ad aria compressa con potenza non superiore a 7.5 Joule. Resta confermata la possibilità di smaltimento dei capi catturati e abbattuti diretto in campo, nel limite di 10 capi per ettaro e per giorno, previo sotterramento. Inoltre è possibile l'abbattimento diretto con arma da fuoco, tutto l'anno e anche nelle ore notturne (in questo caso va indossato un gilet ad alta visibilità), da parte del proprietario conduttore dei fondi, in possesso di licenza di caccia e di idonea assicurazione, se appositamente formato. Questa possibilità di intervento è comunque soggetta al coordinamento dei servizi di polizia provinciale.

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