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Hera per un’economia sempre più circolare: recuperato oltre il 90% della differenziata e si butta sui videogames

La multiutility rinnova il proprio impegno presentando i nuovi Ecogames, per imparare – divertendosi – a conferire i propri rifiuti e migliorare qualità e quantità della raccolta differenziata

Oggi 26 ottobre a Ecomondo i vertici del Gruppo Hera hanno illustrato l’articolato e innovativo impegno della multiutility sul fronte dell’economia circolare, con una raccolta differenziata che sui territori serviti ha ormai raggiunto una media del 65,3%, arrivando a superare anche l’85% in centri abitati di dimensioni significative come Ferrara. In evidenza i tanti risultati in forza dei quali il territorio servito da Hera è oggi in largo anticipo su obiettivi europei che il Gruppo ha ormai raggiunto o addirittura superato, anche grazie a una dotazione impiantistica unica nel panorama nazionale. Già centrato dalla multiutility, ad esempio, il target comunitario al 2025 sul tasso di riciclo dei rifiuti urbani (55%), mentre per quanto concerne il riciclo degli imballaggi – a fronte di un obiettivo che Bruxelles fissa al 70% entro il 2030 – Hera nel 2020 è già al 73%.

Gli ecogames

Non di sola quantità, del resto, vive la raccolta differenziata. La qualità, infatti, è altrettanto importante, anche perché contribuisce a contenere la tassa sui rifiuti che tutti noi paghiamo. I contributi del Conai e i ricavi derivanti dalla vendita dei materiali, che crescono con l’incremento della qualità della raccolta, contribuiscono infatti a ridurre l’importo di questa particolare bolletta, con un beneficio che nel territorio servito da Hera, per una famiglia media di 3 persone che vive in 80 mq, è stato stimato in circa 32 euro, superiore del 10% al dato medio nazionale e pari al 13% della bolletta. Impegnata da tempo anche in questa direzione, Hera ha così deciso di fare un ulteriore passo in avanti, lanciando gli Ecogames, divertenti giochi a cui è possibile accedere gratuitamente online, anche da smartphone o tablet, che attraverso sfide avvincenti consentono alle persone di perfezionare il loro livello di conoscenza della raccolta differenziata, aiutandole a farla sempre meglio.

Differenziando divertendosi

Ancora oggi, d’altronde, il 10% di quello che le persone differenziano è costituito da materiale estraneo e dunque non riciclabile che, in quanto tale, abbassa la qualità della stessa raccolta differenziata; il 35% sono rifiuti che potrebbero essere riciclati e che, invece, finiscono nell’indifferenziata. Dopo l’app gratuita del Rifiutologo, che dopo 10 anni ha ormai superato i 700 mila download e da tempo fornisce indicazioni precise sulle corrette modalità di conferimento dei diversi materiali, gli ECOgames provano così ad alzare ulteriormente l’asticella, tentando una strada diversa per continuare a sensibilizzare, divertendo, le persone su obiettivi di interesse comune.

Il gruppo Hera

«I risultati raggiunti – commenta Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – ci confermano la bontà della strada intrapresa e le nostre eccellenze impiantistiche oggi sono quanto mai decisive per soddisfare gli standard di aziende e territori che, giustamente, si mostrano sempre più esigenti. Le previsioni sulla ripresa economica in corso, in particolare, pongono al settore ambiente una domanda crescente di servizi a cui intendiamo continuare a rispondere in maniera efficace, facendo leva anche sulle sinergie dei diversi business che gestiamo, per contribuire a fare in modo che tale ripresa proceda di pari passo con la sostenibilità, così da armonizzare gli interessi di tutti gli attori in gioco. L’auspicio è che analoga attenzione sia profusa anche a livello regolatorio e legislativo, con l’obiettivo di favorire politiche infrastrutturali espansive per l’attuazione delle quali, del resto, Hera è storicamente in prima linea». «Per noi – aggiunge Stefano Venier (in foto in alto), Amministratore Delegato del Gruppo Hera – è fondamentale continuare a essere un riferimento e un soggetto abilitante per tutti coloro, dalle aziende ai singoli cittadini, che intendono fare la loro parte per promuovere un’economia sempre più circolare, e la reputazione conquistata sul campo ci serve esattamente per consolidare il coinvolgimento attivo di tutti. Per questo, non cessiamo di studiare modi nuovi per coinvolgere chi vuole davvero fare la differenza. Le tecniche di gamification che abbiamo introdotto con i nuovi ECOgames, da questo punto di vista, non rappresentano che l’ennesimo approdo dell’analisi del contesto esterno, indispensabile per individuare le convergenze fra l’agenda dell’impresa e quella delle comunità servite e, così facendo, per massimizzare la creazione di valore condiviso a cui ispiriamo le nostre strategie di medio e lungo periodo».

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