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Inquinamento luminoso, università ed Arpav lanciano progetto per “salvare la notte”

Da diversi anni esperti dell'ateneo patavino si occupano degli effetti, del controllo di questo fenomeno e della razionalizzazione degli impianti

Oggi la maggior parte della popolazione in Italia non può usufruire della visione del cielo notturno. La Via Lattea  è ora visibile solo da pochi siti, lontani dai centri abitati. Da un recente report scientifico internazionale risulta che il problema è globale.

INQUINAMENTO. Il 60% della popolazione europea vive in regioni dove è preclusa l'osservazione della Via Lattea e l'Italia risulta la più inquinata assieme alla Corea del Sud, tra i paesi del G20.

SPRECHI. L'inquinamento luminoso si accompagna anche ad un inutile spreco energetico ed economico. In Italia gli impianti spesso sono irrazionali, a volte illuminano dove non è necessario, anche con un notevole eccesso di intensità, confondendo i reali punti sensibili.

UNIVERSITÀ. Da diversi anni esperti dell'università di Padova si occupano degli effetti, del controllo dell'inquinamento luminoso e della razionalizzazione degli impianti. Tra questi il professor Sergio Ortolani del dipartimento di Fisica e astronomia e il professor Pietro Fiorentin del dipartimento di Ingegneria industriale che fanno entrambi parte della commissione regionale (coordinata dall'Arpav) per il controllo dell’applicazione della legge regionale veneta del 2009 sull’inquinamento luminoso e risparmio energetico.

ASIAGO. Dal 2011 il dipartimento di fisica e astronomia di Padova, in collaborazione con l'Osservatorio astronomico dell'Istituto nazionale di astrofisica, ha iniziato misure continue della luminosità del cielo sull'Altopiano di Asiago e sta progettando un analogo sistema automatico per il controllo della luminosità del cielo a Padova. I primi risultati, che mostrano l'efficacia delle recenti misure di contenimento dell'inquinamento luminoso, sono stati presentati a congressi internazionali.

AUBÉ. Padova e Asiago ospitano in questi giorni Martin Aubé dell’università Cégep di Sherbrooke, Canada. È uno dei maggiori esperti internazionali in modelli di propagazione dell'inquinamento luminoso. Ha sviluppato un sofisticato modello utilizzato per studi specifici pubblicati numerosi articoli  in riviste internazionali. Lo scopo è la realizzazione di un modello di inquinamento luminoso per Asiago con lo scopo di identificare gli impianti più inquinanti e le strategie atte a diminuirne gli effetti, in modo da preservare la qualità del cielo all’Osservatorio astronomico di Asiago.

BUONE PRASSI. Quanto al risparmio energetico ed economico ottenibili con una corretta illuminazione, secondo i risultati del questionario rivolto ai comuni del Veneto ammonta nel solo periodo 2010-2013 ad oltre 4 milioni di euro, dall’altro un inquinamento luminoso che negli ultimi anni non pare aumentare in maniera importante ma che presenta margini di miglioramento, in particolare per gli impianti privati esistenti.

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