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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Legambiente, ancora una sonora bocciatura per l'aria di Padova

«Come purtroppo già ben documentato anche dal recente dossier Mal’aria, l’inquinamento atmosferico nelle centraline che misurano l’inquinamento urbano risulta fortemente critico. Il giudizio invece è buono in particolare sullo sviluppo dei percorsi ciclo-pedonali»

In occasione della tappa cittadina di Clean Cities, la campagna itinerante di Legambiente che fa il punto sulle politiche locali per il risanamento della qualità dell'aria, la mobilità sostenibile e il trasporto pubblico elettrico, le strade scolastiche e le zone a zero emissione, l'adozione e l'implementazione dei PUMS, sono stati pubblicati i dati raccolti. Dati che non confortano.«Come purtroppo già ben documentato anche dal recente dossier Mal’aria, l’inquinamento atmosferico nelle centraline che misurano l’inquinamento urbano (quindi derivante soprattutto da traffico e riscaldamento) risulta fortemente critico. Alla luce dei nuovi valori limite stabiliti dall’OMS (e prossimamente anche europei), il PM10 a Padova dovrà essere ridotto del 50% entro il 2030, il PM 2,5 addirittura del 76% e gli ossidi d’azoto (NO2) del 66%», fanno sapere da Legambiente.

Numeri pessimi

«Numeri pessimi anche sul fronte della sicurezza stradale: 4 morti l’anno ogni 100.000 abitanti e 457 feriti sulla stessa base di valutazione», spiega Francesco Tosato, Vicepresidente di Legambiente Padova. «Sono infatti ancora troppo poche le zone a 20 o 30 km/h (solo 21km) e soprattutto sono ancora agli albori le strade scolastiche, fondamentali per mettere in sicurezza anche gli utenti più piccoli della strada», evidenzia con preoccupazione. Ma non ci sono solo brutte notizie: «Il giudizio invece è buono in particolare sullo sviluppo dei percorsi ciclo-pedonali: sono già state realizzate due terzi dei 300 km di percorsi ciclabili previsti, e in tal senso è ottima la recente notizia del finanziamento delle nuove linee della bicipolitana. Da migliorare invece l’offerta di mezzi pubblici (24 km*vetture/ab), nella media in Italia, mentre è ottima la notizia del completamento del progetto del Tram, il cosiddetto sistema SMART, che entro il 2026 dovrà essere realizzato. Infine la sharing mobility riparte dal servizio di bike, anche elettriche (mille) e di monopattini (750), mentre fermo al palo da anni è il car sharing : solo 16 auto, di cui 4 elettriche».

Futuro

Tosato conclude con una riflessioni rispetto ai tempi che ci aspettano: «I prossimi anni saranno dunque decisivi per rendere Padova una città moderna e con una viabilità sicura, vivibile anche senza utilizzare l’auto grazie al completamento di importanti opere infrastrutturali, dal sistema Smart alla bicipolitana. Sarà inoltre importante sfruttare il più possibile anche la possibilità di ottenere finanziamenti nazionali per dare gambe ad una transizione ecologica, il più possibile partecipata, che passi anche dalla mobilità». 

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