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Rivoluzione Hergoambiente, la raccolta dei rifiuti diventa smart: ecco cosa cambia

Tracciabilità nella raccolta rifiuti e dispositivi tecnologicamente avanzati: il nuovo servizio pianificazione e controllo servirà al comune di Padova e all'azienda per verificare qualità e coerenza del servizio erogato

La raccolta rifiuti a Padova diventa un sistema intelligente. Ogni strumento al servizio della raccolta rifiuti in città avrà infatti una sorta di nome e un cognome: sia che si tratti di un cestino per le cartacce, di un cassonetto per la raccolta stradale, di un bidone della raccolta porta a porta, di un automezzo o addirittura di un impianto.

CODICI. Tutti i 163mila contenitori cittadini adibiti alla raccolta rifiuti, differenziata o no, saranno entro fine anno identificati da un codice univoco su una targhetta intelligente (il cosiddetto “tag”) leggibile in radiofrequenza dagli operatori ambientali attraverso lettori portatili o smartphone. A questi si aggiungeranno 50 automezzi (spazzatrici e monoperatori), su cui saranno installati dei computer di bordo e asset di altro tipo, come, ad esempio, i cassoni dei centri di raccolta. Un capitale informativo enorme a disposizione di azienda e Comune.

FINALITA'. Sarà dunque possibile conoscere in tempo reale se ogni singolo cassonetto è stato svuotato e quando. Oppure se una macchina pulitrice ha operato in un determinato luogo e quando. Questa enorme mole di dati interconnessi fra loro e opportunamente georeferenziati su mappe elettroniche, consentirà di avere a disposizione un capitale informativo enorme, immediatamente utile sia per recuperare efficienza, che per migliorare continuamente il servizio erogato ai cittadini, grazie alla drastica riduzione degli errori di imputazione, di trasmissione dei dati e di inefficienze nella programmazione degli interventi. Inoltre sarà uno strumento prezioso a disposizione di amministrazione comunale e altri enti di pianificazione e controllo per verificare qualità e coerenza del servizio erogato.

RIVOLUZIONE. In queste settimane sono al lavoro in città 8 squadre di “taggatori”, operatori appositamente formati per installare su ogni contenitore il cosiddetto tag, visibile nella foto a lato. I numeri in gioco sono estremamente rilevanti. Fra Padova e Abano Terme sono in corso di taggatura circa 12mila cassonetti per la raccolta stradale, 146mila contenitori porta a porta e 5mila cestini per i piccoli rifiuti indifferenziati, per un totale di circa 163mila unità. In ragione di tali volumi, le attività di predisposizione dei cassonetti si protrarranno per l’intero autunno e consentiranno l’entrata a regime di Hergoambiente a partire da inizio 2017. Una volta che Hergoambiente sarà a regime avverrà una vera e propria rivoluzione nella raccolta rifiuti in città, che pur mantenendo necessariamente la sua componente manuale e meccanica, potrà contare su una gestione completamente informatizzata, che riguarderà naturalmente anche le attività appaltate a terzi.

COME FUNZIONERA'. Ad ogni cassonetto svuotato l’operatore, con un apposito terminale (smartphone o altro), leggerà il “tag” e in questo modo, in tempo reale, sarà possibile avere il quadro di quanti e quali cassonetti sono stati svuotati, riducendo sostanzialmente a zero le possibilità di errore. Si avrà infatti l’immediata conoscenza di eventuali contenitori non correttamente svuotati, potendo conseguentemente intervenire. Oppure si potrà valutare, con evidenza quantitativa, se il dimensionamento di contenitori in una determinata zona è sufficiente o meno. Anche in caso di contenitori che presentano problematiche (ad es. danneggiati o non perfettamente localizzati), sarà molto più agevole veicolare l’informazione dell’anomalia e intervenire in moro mirato e tempestivo. Inoltre, sempre a titolo esemplificativo, si potrà tracciare in modo puntuale l’attività di spazzamento delle strade. Il sistema informativo a supporto della raccolta rifiuti cittadina integrerà gli input di Hergoambiente con le segnalazioni pervenute dai cittadini attraverso la app Il Rifiutologo (www.rifiutologo.it) trasformandole in altrettanti ordini di lavoro (se ne stimano qualcosa come 250 al giorno) inseriti nell’agenda di pianificazione delle attività.

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