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Inquinamento, limite sforamenti pm10 annuali già superato l'11 marzo

Legambiente denuncia il superamento a Padova della soglia di tolleranza consentita per legge di 35 giornate oltre i 50 microgrammi per metro cubo d'aria: "Un giorno su tre di aria nociva. Nel 2014 avvenne a ottobre"

Il limite dei 35 superamenti giornalieri della soglia di legge per il Pm10 da non superare durante l'anno è stato superato l'11 marzo. Avvenne il 18 ottobre nell'anno 2013 e il 21 dello stesso mese per il 2014. Per legge il Pm10 non può superare i 50 microgrammi per metro cubo d’aria giornalieri e, sempre per legge, in un anno non sono ammessi più di 35 giorni di superamenti del limite, dopo di che scatta per Regioni e Comuni l’obbligo di prendere provvedimenti.

ARIA NOCIVA 1 GIORNO SU 3. "Oggi siamo a 36 superamenti dall’inizio dell’anno. Un giorno su tre di aria nociva. Una preoccupante controtendenza, quella che registriamo rispetto agli ultimi anni – dichiara Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova - Evidentemente il depotenziamento dei provvedimenti antismog, già iniziato con la giunta Zanonato-Rossi e poi con quella Bitonci, alla lunga sta avendo i previsti effetti negativi". Ma, aggiunge Passi "è l’attacco alla mobilità sostenibile quello che ci preoccupa di più. Con la nuova amministrazione abbiamo assistito ai tagli alla corsie preferenziali degli autobus, alle piste ciclabili, alla aree pedonali (vedi Portello). Non solo, sono recenti le dichiarazioni dell’assessore alla Mobilità di voler aprire alle auto la ztl, costruendoci attorno quattro autosilos (noti attrattori di traffico). Si tratta di politiche passatiste da anni 50/60".

LE SOLUZIONI PROPOSTE. "Non bisognava abbandonare la seconda linea del tram - continua Passi - va potenziato il servizio urbano di autobus (soprattutto rendendolo più frequente) aumentando radicalmente le corsie preferenziali, che farebbero guadagnare velocità commerciale: secondo Aps 2 km/h in più valgono almeno un milione di riduzione dei costi. Vanno stornati gli investimenti pubblici delle multe degli autovelox per creare una rete di parcheggi scambiatori ai confini dell’area metropolitana supportati da un potenziato trasporto pubblico locale. Va aperto un serio dibattito con la comunità locale sulla possibilità di istituire un’ampia area di limitazione della mobilità privata. Bisogna iniziare a lavorare almeno sul controllo e moderazione del traffico in entrata in città (250mila spostamenti al giorno): questo si può fare, ad esempio con l’Ecopass che finanzierebbe anche il potenziamento della rete dei trasporti alternativi. Si abbassi inoltre il limite di velocità a 30 chilometri orari in tutta la città per garantire maggiore sicurezza a pedoni e ciclisti, incentivando così spostamenti senz’auto per i percorsi urbani. Infine si continui con la politica di sviluppo di piste e percorsi ciclabili, si renda la zona della Ztl, i cui orari non devono essere ridotti, un’area a ciclabilità diffusa (doppio senso per i ciclisti anche nei sensi unici, grazie ad un’opportuna segnaletica)".

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